BARI - La Consigliera regionale del Movimento 5 Stelle, Antonella Laricchia ha diffuso la seguente lettera aperta in merito alle vicende della Fiera del Levante:
“Dopo che l’Assessore Capone, rispondendo ad una nostra interrogazione sulle vicende della Fiera del Levante, ha letto in Aula una burocratica e reticente nota degli uffici che affermava l’incompetenza della Regione ad intervenire sulla procedura di ‘privatizzazione’ delle attività fieristiche di lungomare Starita, abbiamo appreso dalla stampa che il Presidente Emiliano, in quelle vicende sempre presente e tuttavia silente, accompagnato dal fedele sindaco Decaro, si recherà prossimamente a Bologna per definire la questione col suo omologo Bonaccini.
Perché e cosa andrà a fare Emiliano a Bologna la stampa non l’ha precisato, ma è parso di capire che la determinazione sia scaturita dalla perentoria decisione di Patroni Griffi & Co. – quelli, per intenderci, del ‘miracolo’ fatto con 9 milioni di contributo pubblico straordinario, della riduzione del personale per pensionamenti volontari o vincolo delle locazioni e della riduzione della spesa per un contratto di solidarietà – di abbandonare baracca e burattini lo scorso 24 novembre per le difficoltà sorte nel processo di ‘privatizzazione’ e per non essere stati difesi e sostenuti dalle istituzioni durante la loro ‘sovrumana’ fatica.
Soltanto in seguito - spiega - è circolata la voce di un ‘serio ripensamento’ degli emiliani ad imbarcarsi in questa avventura come socio minoritario (10% contro il 90%) della Camera di Commercio di Bari.
Da parte nostra abbiamo motivo di ritenere che il Presidente della Regione Puglia ed il Sindaco di Bari non abbiano deciso di andare in trasferta soltanto per rimediare alle ‘miracolose’ performance del management di lungomare Starita, ma che intendano seriamente porre le basi per una solida e duratura collaborazione ed integrazione tra il sistema fieristico pugliese e quello emiliano.
Per questo ci auguriamo che vogliano far proprie le indicazioni che, con spirito costruttivo, abbiamo posto a conclusione della nostra interrogazione, rimasta priva di risposta nella seduta del Consiglio regionale del 9 novembre.
Infatti, solo una Newco più equilibrata, nella quale aumenti la partecipazione dei privati e quella delle istituzioni pubbliche sia variegata e minoritaria, può far pensare ad una mission propria ed ambiziosa della stessa, piuttosto che ad un desiderio di occupare una posizione che, presto o tardi, dovrà essere sostenuta e difesa dalla sfera pubblica.
In questo spirito, dichiarandoci a disposizione per un qualche utile confronto, ci auguriamo pure che gloriose sigle sindacali la smettano di gridare ‘al lupo, al lupo’ per assecondare l’interesse di qualcuno, perché non riusciamo a comprendere quale sicurezza in futuro verrebbe ai dipendenti della Fiera dalla prospettata ‘privatizzazione’ che non ha presentato neanche uno straccio di piano industriale e che potrebbe abbandonare ‘a vista’, dopo qualche anno di attività.
E in questo potrebbe soccorrere il Presidente Patroni Griffi che, fino a ieri, raccogliendo premi ed encomi nella nazione, andava raccontando gli eccezionali risultati di bilancio della sua gestione (3,5 milioni di euro di utile, etc..) che non si conciliano per nulla con l’allarme sindacale”, conclude Laricchia.
“Dopo che l’Assessore Capone, rispondendo ad una nostra interrogazione sulle vicende della Fiera del Levante, ha letto in Aula una burocratica e reticente nota degli uffici che affermava l’incompetenza della Regione ad intervenire sulla procedura di ‘privatizzazione’ delle attività fieristiche di lungomare Starita, abbiamo appreso dalla stampa che il Presidente Emiliano, in quelle vicende sempre presente e tuttavia silente, accompagnato dal fedele sindaco Decaro, si recherà prossimamente a Bologna per definire la questione col suo omologo Bonaccini.
Perché e cosa andrà a fare Emiliano a Bologna la stampa non l’ha precisato, ma è parso di capire che la determinazione sia scaturita dalla perentoria decisione di Patroni Griffi & Co. – quelli, per intenderci, del ‘miracolo’ fatto con 9 milioni di contributo pubblico straordinario, della riduzione del personale per pensionamenti volontari o vincolo delle locazioni e della riduzione della spesa per un contratto di solidarietà – di abbandonare baracca e burattini lo scorso 24 novembre per le difficoltà sorte nel processo di ‘privatizzazione’ e per non essere stati difesi e sostenuti dalle istituzioni durante la loro ‘sovrumana’ fatica.
Soltanto in seguito - spiega - è circolata la voce di un ‘serio ripensamento’ degli emiliani ad imbarcarsi in questa avventura come socio minoritario (10% contro il 90%) della Camera di Commercio di Bari.
Da parte nostra abbiamo motivo di ritenere che il Presidente della Regione Puglia ed il Sindaco di Bari non abbiano deciso di andare in trasferta soltanto per rimediare alle ‘miracolose’ performance del management di lungomare Starita, ma che intendano seriamente porre le basi per una solida e duratura collaborazione ed integrazione tra il sistema fieristico pugliese e quello emiliano.
Per questo ci auguriamo che vogliano far proprie le indicazioni che, con spirito costruttivo, abbiamo posto a conclusione della nostra interrogazione, rimasta priva di risposta nella seduta del Consiglio regionale del 9 novembre.
Infatti, solo una Newco più equilibrata, nella quale aumenti la partecipazione dei privati e quella delle istituzioni pubbliche sia variegata e minoritaria, può far pensare ad una mission propria ed ambiziosa della stessa, piuttosto che ad un desiderio di occupare una posizione che, presto o tardi, dovrà essere sostenuta e difesa dalla sfera pubblica.
In questo spirito, dichiarandoci a disposizione per un qualche utile confronto, ci auguriamo pure che gloriose sigle sindacali la smettano di gridare ‘al lupo, al lupo’ per assecondare l’interesse di qualcuno, perché non riusciamo a comprendere quale sicurezza in futuro verrebbe ai dipendenti della Fiera dalla prospettata ‘privatizzazione’ che non ha presentato neanche uno straccio di piano industriale e che potrebbe abbandonare ‘a vista’, dopo qualche anno di attività.
E in questo potrebbe soccorrere il Presidente Patroni Griffi che, fino a ieri, raccogliendo premi ed encomi nella nazione, andava raccontando gli eccezionali risultati di bilancio della sua gestione (3,5 milioni di euro di utile, etc..) che non si conciliano per nulla con l’allarme sindacale”, conclude Laricchia.