Ironica, sagace, dolcissima, mai una lamentela, mai una rimostranza, una battuta pronta sempre per tutti: è così che gli operatori della casa di riposo conoscono la signora Palmina, ed è per provare a ricambiare questa bontà d'animo che si sono stretti oggi intorno a lei, offrendole una torta a misura della sua famiglia attuale, i (quasi) cento anziani che vivono al Don Guanella.
Figlia di un operaio e di una casalinga, Palmina è cresciuta con gli zii genovesi, ha preso il diploma da maestra e ha seguito da istitutrice due bambini, fino all'incontro (casuale, su un autobus) con quello che sarebbe stato suo marito, Romeo. Al quale non ha fatto mancare le prelibatezza della propria arte culinaria, strudel fatti in casa soprattutto. Ha sfogliato così, semplicemente e non senza emozione, il proprio album di ricordi, la signora Botti, ormai senza parenti viventi diretti: «Oggi la mia famiglia siete voi – ha detto Palmina agli operatori e agli ospiti del centro anziani – e che famiglia numerosa...».
«Se fossi certa di raggiungere anche io questo traguardo con la stessa lucidità e salute della signora – ha scherzato l'assessore Carla Palone, portando il saluto della Amministrazione comunale – firmerei all'istante: sono grata dell'invito a stare qui oggi perché questa è una delle occasioni che come amministratori abbiamo per essere vicini ai nostri concittadini facendo sentire l'affetto e la vicinanza di tutta la città attraverso la nostra presenza».