MASSAFRA - Giovedì 10 dicembre, alle 19, presso il Teatro Comunale di Massafra, si svolgerà un incontro di studio sul tema “L’umanità dietro le sbarre – I diritti dei detenuti”, in occasione della Giornata mondiale dei diritti umani per ricordare la proclamazione, da parte dell’Assemblea Generale delle Nazioni Unite, il 10 dicembre 1948, della Dichiarazione Universale dei Diritti dell’Uomo.
Interverranno: Nicola Triggiani, Professore di Diritto processuale penale nell’Università di Bari; Bruno Semeraro, Commissario Capo della Polizia Penitenziaria-Comandante del Reparto della Casa Circondariale di Matera; Fabrizio Lamanna, Presidente della Camera Penale di Taranto.
L’iniziativa, con il patrocinio dell’Assessorato alla Cultura del Comune di Massafra, è stata promossa da diverse associazioni giovanili: la sezione di Taranto dell’ELSA-The European Law Students’ Association; Rotaract Club di Massafra; Leo Club Taranto; Leo Club Massafra-Mottola “Le Cripte”.
L’obiettivo è di riflettere sulla funzione della pena - che, secondo l’articolo 27, comma 3, della Costituzione, dovrebbe tendere alla rieducazione del condannato - e di sensibilizzare l’opinione pubblica sulle condizioni spesso drammatiche in cui vivono i detenuti nelle carceri italiane, a quarant’anni dalla riforma dell’ordinamento penitenziario.
Interverranno: Nicola Triggiani, Professore di Diritto processuale penale nell’Università di Bari; Bruno Semeraro, Commissario Capo della Polizia Penitenziaria-Comandante del Reparto della Casa Circondariale di Matera; Fabrizio Lamanna, Presidente della Camera Penale di Taranto.
L’iniziativa, con il patrocinio dell’Assessorato alla Cultura del Comune di Massafra, è stata promossa da diverse associazioni giovanili: la sezione di Taranto dell’ELSA-The European Law Students’ Association; Rotaract Club di Massafra; Leo Club Taranto; Leo Club Massafra-Mottola “Le Cripte”.
L’obiettivo è di riflettere sulla funzione della pena - che, secondo l’articolo 27, comma 3, della Costituzione, dovrebbe tendere alla rieducazione del condannato - e di sensibilizzare l’opinione pubblica sulle condizioni spesso drammatiche in cui vivono i detenuti nelle carceri italiane, a quarant’anni dalla riforma dell’ordinamento penitenziario.