di Luca Losito - Il Milan esce con un deludente 0-0 dal campo del Carpi, e spreca l'ennesima chance di rientrare nell'ammucchiata scudetto. Un verdetto così netto e secco da non lasciare dubbi sul Diavolo di Sinisa: non è una big. Ed è difficile dire se potrà diventarlo. Valutazioni che spettano a Galliani e Berlusconi, desideroso di tornare in Champions dopo gli investimenti fatti quest'estate.
L'approccio dei rossoneri è molle. Al contrario, l Carpi parte con determinazione e ci vuole un grande Donnarumma per stroncare tutti gli attacchi degli emiliani. Alla distanza viene fuori il Milan, Cerci sguscia in zona-gol, ma s'incarta sul più bello per ben due volte. Poi, arriva la gran rasoiata da fuori di Niang, su cui è decisivo Belec. Si rientra nelli spogliatoi sullo 0-0.
Nella ripresa il Carpi si apre di più e lascia varchi che il Milan non sfrutta. Le trame offensive paiono ancora inconsistenti. Solo nel finale, più con rabbia che idee, i rossoneri costruiscono ottime chance in mischia: Belec è prodigioso nell'opporsi a Kucka e Bonaventura, ma ci sarebbe anche un penalty non segnalato su Luiz Adriano. Ultime emozioni prima del triplice fischio.
Il risultato fa felice solo il pubblico di casa. Mihajlovic spreca, con una delle squadre più mediocri della A, l'occasione di riscattarsi. Il Milan deve porsi delle domande sul serbo: dopo mesi e mesi, gioco e carattere latitano ancora. E se si pensa al pur modesto Bologna, che l'ex milanista Donadoni in poche settimane ha portato a frenare la Roma e stracciare il Napoli, le perplessità aumentano.
L'approccio dei rossoneri è molle. Al contrario, l Carpi parte con determinazione e ci vuole un grande Donnarumma per stroncare tutti gli attacchi degli emiliani. Alla distanza viene fuori il Milan, Cerci sguscia in zona-gol, ma s'incarta sul più bello per ben due volte. Poi, arriva la gran rasoiata da fuori di Niang, su cui è decisivo Belec. Si rientra nelli spogliatoi sullo 0-0.
Nella ripresa il Carpi si apre di più e lascia varchi che il Milan non sfrutta. Le trame offensive paiono ancora inconsistenti. Solo nel finale, più con rabbia che idee, i rossoneri costruiscono ottime chance in mischia: Belec è prodigioso nell'opporsi a Kucka e Bonaventura, ma ci sarebbe anche un penalty non segnalato su Luiz Adriano. Ultime emozioni prima del triplice fischio.
Il risultato fa felice solo il pubblico di casa. Mihajlovic spreca, con una delle squadre più mediocri della A, l'occasione di riscattarsi. Il Milan deve porsi delle domande sul serbo: dopo mesi e mesi, gioco e carattere latitano ancora. E se si pensa al pur modesto Bologna, che l'ex milanista Donadoni in poche settimane ha portato a frenare la Roma e stracciare il Napoli, le perplessità aumentano.
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