di Piero Chimenti - Dal 1° gennaio in Italia entrerà in vigore la legge comunitaria sulla gestione della crisi bancaria. Il "Bail-in", salvataggio interno, prevede che lo Stato "rimanga fuori", in quanto saranno i proprietari, gli azionisti, i primi a pagare, in quanto verranno "aggrediti" i loro capitali. Se questa prima fase non è sufficiente a rimborsare i risparmiatori, scatteranno le successive fasi. I primi ad essere colpiti sono i possessori di "azioni ed altri strumenti finanziari di capitale", per poi passare eventualmente a colpire i "titoli subordinati senza garanzia". Dopo di che sarà il turno dei "crediti non garantiti".
In ultima istanza sarà il turno dei conti correnti con un importo superiore ai 100.000 euro ad essere aggrediti, nella loro parte eccedente. "L'aggressione" vale per i conti di persone fisiche che giuridiche. Così facendo i costi di tale operazione non graverà più sui contribuenti o sul deficit del Paese. La tutela nei confronti del risparmiatore verrà applicato solo nel caso in cui il risparmiatore abbia sottoscritto prodotti finanziario sicuri. A vigilare sul processo di crisi, ci sarà l'Autorità di Risoluzione (Bce e Banca d'Italia).
In ultima istanza sarà il turno dei conti correnti con un importo superiore ai 100.000 euro ad essere aggrediti, nella loro parte eccedente. "L'aggressione" vale per i conti di persone fisiche che giuridiche. Così facendo i costi di tale operazione non graverà più sui contribuenti o sul deficit del Paese. La tutela nei confronti del risparmiatore verrà applicato solo nel caso in cui il risparmiatore abbia sottoscritto prodotti finanziario sicuri. A vigilare sul processo di crisi, ci sarà l'Autorità di Risoluzione (Bce e Banca d'Italia).