Omaggio a Domenico Triggiani nel decennale della scomparsa

di Vittorio Polito - Nel decennale della scomparsa di Domenico Triggiani, noto scrittore e drammaturgo barese, sarà ricordato con un “Omaggio”, organizzato dall’Università Popolare Pugliese della Terza e Libera Età, presso l’Auditorium della Scuola “G. Verga” di Bari (via Pantaleo Carabellese, 34) il prossimo 16 dicembre alle ore 16,30.

Per l’occasione saranno letti brani da varie commedie scritte da Triggiani in dialetto barese e si scambieranno gli auguri per le prossime festività.

Previsto l’intervento di Michele Fanelli, presidente del Circolo A.C.L.I. Dalfino, mentre Massimo De Dominicis eseguirà canzoni della tradizione barese.

Domenico Triggiani (1929-2005) è stato fondatore e condirettore, dal 1956 al 1959 della rivista letteraria“Polemica” - alla quale collaboravano noti esponenti della cultura italiana come Flora, Palazzi, Grande, Nazariantz, Beccari, Fiume, Govoni, Saponaro, Moretti, Bargellini - e il principale organizzatore, negli stessi anni, delle quattro edizioni del Premio letterario “Città di Bari”per la narrativa, sotto l’egida della Fiera del Levante e in collaborazione con la Casa Editrice Ceschina di Milano: felice iniziativa ripresa da qualche anno dall’Amministrazione comunale di Bari.

Artista poliedrico e instancabile operatore culturale, non c’è genere letterario con il quale Triggiani non si sia cimentato almeno una volta, e sempre con un contributo significativo: inchieste di costume, repertori bio-bibliografici, saggi di critica letteraria e di sociologia, commedie, drammi, radiodrammi, soggetti cinematografici, romanzi, racconti.

Triggiani è stato soprattutto autore di teatro, cui ha dedicato la maggior parte della sua produzione letteraria. Il suo teatro è stato etichettato in vari modi dalla critica, con richiami a Betti, ad Aristofane, a Pirandello, a Ibanez: si tratta, comunque, di teatro sociale e psicologico, che affonda il bisturi nei vizi e nelle virtù degli uomini. Dei suoi primi lavori teatrali se ne parlò agli inizi degli anni ’60 all’Actor’s Studio di Broadway, nel corso di conferenze sul teatro contemporaneo: in tale occasione Triggiani fu inserito fra gli autori validi del giovane teatro europeo.

Le commedie in vernacolo - che costituiscono un importante contributo teso a recuperare la memoria storica del territorio in cui affondano le nostre radici - sono raccolte in tre volumi. Il primo, con presentazione di V.A. Melchiorre, è stato pubblicato da Levante nel 1984 e comprende “Le Barìse a Venèzie” e “La candìne de Cianna Cianne”. La seconda raccolta di commedie in vernacolo, edita da Capone nel 1986, racchiude tre lavori: “All’àneme de la bonaneme!”, “U madremònnie de Celluzze” e “No, u manecòmie no!”.

L’ultima raccolta, pubblicata nel 2002 dall’Editrice Tipografica, comprende - oltre a due lavori in lingua - ben sette lavori teatrali in vernacolo.

Triggiani è altresì autore del primo romanzo storico-satirico in vernacolo barese, “Da Adame ad Andriotte”, scritto con la moglie Rosa Lettini e pubblicato nel 1992 dall’editore Schena.

Grazie a Triggiani, il dialetto barese ha varcato non solo i confini regionali, ma anche quelli nazionali, raggiungendo praticamente tutto il mondo: le sue pubblicazioni in vernacolo sono state infatti acquistate dalla Regione Puglia per dotare le biblioteche delle Associazioni degli emigranti pugliesi residenti all’estero.

La validità della sua feconda e appassionata attività artistico-letteraria è attestata dalle oltre trentamila recensioni e segnalazioni delle sue opere da parte della critica e della stampa nazionale ed estera e dai numerosi premi e riconoscimenti ricevuti nella sua lunga carriera.