Qualità dell’aria a Taranto, interrogazione di Liviano

BARI - “La portata e la comunicazione fatta dal direttore del Dipartimento di sicurezza della Asl di Taranto”, a proposito della necessità di aprire le finestre delle proprie abitazioni o di effettuare jogging in determinate fasce orarie per evitare di respirare aria particolarmente inquinata, “andrebbe meglio precisata” così come “va chiarita alla popolazione di Taranto se esiste allo stato una situazione di emergenza, se la stessa è mai esistita o se si prevede che possa esistere”.

Gianni Liviano, consigliere regionale e comunale, non perde un minuto di più e, prese carta e penna ha subito scritto una interrogazione rivolta al presidente della regione Puglia, Michele Emiliano, al sindaco del Comune di Taranto, Ippazio Stefàno, al direttore generale della Asl di Taranto, Stefano Rossi, chiedendo chiarimenti, appunto, sulle misure cautelari da prendere in occasione di possibilki criticità dello stato della qualità dell’aria di Taranto.

A far traboccare la classica goccia dal vaso è stato il servizio giornalistico andato in onda all’interno del Tg1 Rai delle ore 20, nella fascia oraria di maggior share, che, appunto, evidenziava come da parte della Asl tarantina fossero state indicate alcune fasce orarie entro le quali poter tenere aperte le finestre delle proprie abitazioni o fare attività sportiva esterna.

“Questo suggerimento - scrive Liviano nella sua interrogazione - deriverebbe dai dati riportati nel documento intitolato "trasmissione misure cautelative in occasione di possibili criticità dello stato di qualità dell'aria di Taranto" predisposto dal direttore del dipartimento di sicurezza della Asl”. Non solo, fa presente ancora il consigliere regionale e comunale, il servizio televisivo “ha ingenerato ulteriore panico nella popolazione tarantina la cui serenità, nel rapporto con l'ambiente e con la qualità della vita, è, com'è noto, da anni già fortemente compromesso. indicare orari in cui in alcune circostanze sarebbe preferibile tenere le finestre di case chiuse o non svolgere all'esterno attività sportiva di fatto significa certificare che nella città di Taranto, in alcuni momenti può essere pericoloso persino respirare l'aria”.

Nella sua interrogazione, inoltre, Gianni Liviano sottolinea come sia complicato immaginare “che i cittadini tarantini siano in grado di prevedere in anticipo l’intensità e la tipologia dei venti e di condizionare la loro vita in funzione degli stessi. Inoltre, - aggiunge Liviano - gli interventi di ambientalizzazione a più riprese annunciati non hanno raggiunto finora step significativi né si prevedono in tempi brevi risultati concreti”.

Di qui la richiesta di un chiarimento urgente e non procrastinabile anche alla luce del nuovo decreto legge, il nono, che ha spostato al 31 dicembre 2016 il termine entro il quale Ilva dovrà concludere gli interventi previsti dall’Aia.


 

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