Referendum trivelle, Longo: “Da chiarire alcuni punti”

BARI - Dichiarazione del vice presidente del Consiglio regionale, Peppino Longo. “Con l’emendamento alla Legge di stabilità per il ripristino del limite della distanza delle 12 miglia dalla costa per effettuare le perforazioni petrolifere in mare, il Governo - sostiene Longo - ha dimostrato di voler ascoltare le voci delle Regioni italiane che hanno fatto fronte compatto sulla questione, presentando dei quesiti referendari che sono al momento in attesa della pronuncia della Corte Costituzionale. Ma nonostante un cambio di rotta da parte dell’Esecutivo che riporterebbe in primo piano la volontà espressa da comunità libere, su scelte altamente impattanti per il territorio e per l’intero ecosistema, restano alcuni punti da chiarire per non trovarci, in futuro, nella stessa situazione di partenza. Da qui il mandato al costituzionalista Stefano Mangiameli per le deduzioni su questioni che nell’ambito della rivisitazione delle norme in rapporto ai quesiti referendari, appaiono di dubbia interpretazione. Deduzioni che verranno poi depositate presso la Corte Costituzionale e che riguardano in particolar modo il Piano delle Aree, il doppio rilascio dei titoli concessori e la durata di vita utile del giacimento. Ripeto, da parte dei Consigli regionali, non c’è alcuna volontà di aprire un fronte di tensione con il governo centrale, ma di dar vita ad un confronto serio in materia di tutela dell’ambiente e di rispetto della volontà popolare così come espressa dai territori”, conclude Longo.

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