Sede Autorità portuale: Delrio rassicura Decaro

BARI - Questo pomeriggio il sindaco Antonio Decaro ha incontrato la stampa, insieme ai consiglieri comunali e metropolitani di maggioranza e opposizione, per ragguagliarla sulle ultime novità relative all’individuazione della sede dell’Autorità portuale nella nostra regione.

“Come sapete avevamo avviato un’azione per convincere il governo a seguire il criterio dei porti core - ha esordito Decaro - e oggi il ministro Delrio, che ho sentito telefonicamente, mi ha autorizzato a confermare quanto aveva già anticipato due settimane in una conferenza stampa a Taranto: il criterio che sarà utilizzato per scegliere le sedi del sistema della Autorità portuali è quello dei porti core, e dunque la Puglia, che ha la particolarità di averne due, e che ha espresso chiaramente dai territori la volontà di mantenere le specificità esistenti, potrà vedere riconosciute le autorità portuali di Bari e Taranto indipendentemente dalla caratteristiche di natura amministrativa del confine regionale.

Sapete anche che abbiamo motivato la nostra richiesta al ministro con una nota e con una serie di azioni che sono state compiute congiuntamente dalle forze politiche, tanto che sia all’interno del consiglio metropolitano sia all’interno del consiglio comunale tutte le forze, di maggioranza e di minoranza, hanno votato all’unanimità ordini del giorno ad hoc e intrapreso iniziative di natura diversa per arrivare allo stesso risultato, che oggi ci viene riconosciuto informalmente dal ministro Delrio.

La nostra presenza qui, così numerosi, è dunque la conferma di un impegno condiviso a mantenere a Bari l’Autorità di sistema portuale per una serie di ragioni, non certo campanilistiche. Siamo considerati da sempre la porta verso la penisola balcanica e il Medio Oriente; il nostro è uno scalo polivalente: abbiamo banchine al servizio dei traghetti ro pax per collegamenti sia con la Grecia e la Croazia sia con destinazioni che sono fuori Schengen, Albania e Montenegro; abbiamo un traffico crocieristico che nel 2014 ha registrato 1milione 700mila passeggeri; un traffico merci cresciuto nel 2014 anno di circa il 10% rispetto all’anno precedente, raggiungendo la cifra di 5 milioni di tonnellate annue; il nostro porto è quasi saturo, nel senso che negli anni è stato fatto un lavoro straordinario che ci ha portato non solo a realizzare grandi infrastrutture ma anche ad esercitare una crescente capacità di attrazione di merci e passeggeri; senza dimenticare che un altro elemento a nostro favore è rappresentato dalle linee ro-ro che dal 2015 collegano Bari ai porti di Venezia, Ravenna e Patrasso con frequenza trisettimanale. Bari è uno dei porti core della rete europea TEN T, e lo è già da prima che lo diventasse il porto di Taranto. Rispetto alla città di Taranto abbiamo esigenze diverse, traffici diversi e mari diversi: per questo i nostri porti non sono in concorrenza, e ben venga il protocollo che è stato sottoscritto qualche giorno fa, proprio a Taranto, per una maggiore collaborazione tra i porti pugliesi. Noi siamo pronti a collaborare. Spero anzi che quel protocollo possa essere esteso ad altre realtà meridionali.

In quest’ottica chiederò al sindaco di Brindisi un incontro per condividere con convinzione un percorso di sviluppo nell’ambito del nuovo quadro strategico della portualità e della logistica.

Una specificità del porto di Bari rispetto ad altri è proprio l’essere scalo polivalente, insieme al fatto di essere gestito in autonomia dall’Autorità portuale. Non è possibile pensare di gestire l’operatività di un porto di queste dimensioni e con questa complessità avendo la sede dell’Autorità di sistema portuale in un’altra città. La presenza, qui al mio fianco, di tanti consiglieri comunali e metropolitani di maggioranza e opposizione, è la testimonianza concreta di una volontà unitaria, condivisa anche dagli operatori portuali, di mantenere la specificità del nostro porto”.

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