BARI - Prosegue il contrasto al terrorismo in Puglia. Gli Agenti della Digos di Bari hanno arrestato Majid Muhamad, iracheno, per favoreggiamento dell'immigrazione clandestina nell'ambito di una indagine sul terrorismo di matrice islamica. Il 45enne avrebbe favorito l'ingresso in Europa di soggetti collegati alla pericolosa cellula terroristica italiana del gruppo Ansar Al Islam.
Secondo le indagini coordinate dal pm Roberto Rossi, Majid Muhamad avrebbe promosso e organizzato l'ingresso illegale nel territorio dello Stato italiano di numerosi stranieri.
Sono almeno una decina le persone indagate.
Nelle telefonate intercettate dalla Procura antimafia di Bari nell'ambito dell'indagine, emerge l'utilizzo di un linguaggio definito "criptico" dagli inquirenti, dalle 'arti marziali' all'acquisto di 'tartufi' e a 'lavori di pulizie'.
In una conversazione del 25 febbraio 2015 con una vecchia conoscenza del "gruppo jihadista di Parma", Majid chiede soldi, ma il suo interlocutore replica che il figlio non è ancora tornato perché ha avuto qualche problema ed aggiunge di trovarsi in palestra per allenarsi alla disciplina del Karate che pratica da cinque anni. Majid, a questo punto, chiede se abbia conseguito la cintura nera o arancione e questi replica di avere la cintura nera. In un'altra telefonata del 4 marzo si parla di due chili di tartufi che la moglie di Majid gli avrebbe spedito dall'Iraq. Secondo gli investigatori della Digos e del Servizio centrale antiterrorismo della Polizia di Stato, i tartufi erano esplosivi. Lo stesso giorno Majid parla con una donna norvegese sposata con un suo vecchio amico iracheno di un lavoro da fare ad Oslo, che consiste nel "pulire aziende grosse e uffici pubblici", per il quale sarebbe necessario un importante investimento di denaro (circa 350.000 dollari), importo del quale Majid potrebbe garantire la metà attraverso un personaggio di sua conoscenza, vale a dire un kurdo-iracheno che attualmente si troverebbe in Iran, ma che dovrebbe rientrare a breve in Italia.
QUESTORE BARI: "NESSUN ATTENTATO PIANIFICATO" - "Il perimetro di questa operazione è il favoreggiamento dell'immigrazione clandestina, non ci sono al momento elementi che ci portino a pensare che stessero pianificando un'azione terroristica a Bari, sul territorio nazionale o a livello internazionale", ma "le indagini sono ancora in corso". Lo ha dichiarato il questore di Bari, Antonio De Iesu, al termine della conferenza stampa sull'arresto del cittadino iracheno Majid Muhamad, arrestato oggi con l'accusa di immigrazione clandestina nell'ambito di una più ampia indagine sul terrorismo internazionale della Dda di Bari.
"Questa operazione - ha detto De Iesu - si inquadra in una attività di prevenzione attraverso il monitoraggio dei soggetti ritenuti a rischio di collegamenti con il terrorismo internazionale. Bari è una città accogliente, in ragione della sua storia e cultura. Chi vuole gestire l'attività di immigrazione clandestina trova qui condizioni ideali, perché il porto di Bari è un portale da e verso i Balcani. L'attenzione è massima, l'equazione magica non c'è, bisogna seguire, dare attenzione e dignità, non sottovalutare tutti gli elementi informativi e incrociarli a livello centrale e con le altre forze di Polizia". "La collaborazione dei cittadini è fondamentale in questo settore come nell'attività criminale. Faccio appello alla comunità - ha concluso il questore di Bari - quando si registra la presenza di soggetti sospetti, dai furti in appartamento a extracomunitari che non avrebbero ragione di trovarsi in un determinato luogo, si segnali alle forze di Polizia. Questo ci fornisce una base informativa per fare riscontri, incrociare dati e avviare indagini".
Sono almeno una decina le persone indagate.
Nelle telefonate intercettate dalla Procura antimafia di Bari nell'ambito dell'indagine, emerge l'utilizzo di un linguaggio definito "criptico" dagli inquirenti, dalle 'arti marziali' all'acquisto di 'tartufi' e a 'lavori di pulizie'.
In una conversazione del 25 febbraio 2015 con una vecchia conoscenza del "gruppo jihadista di Parma", Majid chiede soldi, ma il suo interlocutore replica che il figlio non è ancora tornato perché ha avuto qualche problema ed aggiunge di trovarsi in palestra per allenarsi alla disciplina del Karate che pratica da cinque anni. Majid, a questo punto, chiede se abbia conseguito la cintura nera o arancione e questi replica di avere la cintura nera. In un'altra telefonata del 4 marzo si parla di due chili di tartufi che la moglie di Majid gli avrebbe spedito dall'Iraq. Secondo gli investigatori della Digos e del Servizio centrale antiterrorismo della Polizia di Stato, i tartufi erano esplosivi. Lo stesso giorno Majid parla con una donna norvegese sposata con un suo vecchio amico iracheno di un lavoro da fare ad Oslo, che consiste nel "pulire aziende grosse e uffici pubblici", per il quale sarebbe necessario un importante investimento di denaro (circa 350.000 dollari), importo del quale Majid potrebbe garantire la metà attraverso un personaggio di sua conoscenza, vale a dire un kurdo-iracheno che attualmente si troverebbe in Iran, ma che dovrebbe rientrare a breve in Italia.
QUESTORE BARI: "NESSUN ATTENTATO PIANIFICATO" - "Il perimetro di questa operazione è il favoreggiamento dell'immigrazione clandestina, non ci sono al momento elementi che ci portino a pensare che stessero pianificando un'azione terroristica a Bari, sul territorio nazionale o a livello internazionale", ma "le indagini sono ancora in corso". Lo ha dichiarato il questore di Bari, Antonio De Iesu, al termine della conferenza stampa sull'arresto del cittadino iracheno Majid Muhamad, arrestato oggi con l'accusa di immigrazione clandestina nell'ambito di una più ampia indagine sul terrorismo internazionale della Dda di Bari.
"Questa operazione - ha detto De Iesu - si inquadra in una attività di prevenzione attraverso il monitoraggio dei soggetti ritenuti a rischio di collegamenti con il terrorismo internazionale. Bari è una città accogliente, in ragione della sua storia e cultura. Chi vuole gestire l'attività di immigrazione clandestina trova qui condizioni ideali, perché il porto di Bari è un portale da e verso i Balcani. L'attenzione è massima, l'equazione magica non c'è, bisogna seguire, dare attenzione e dignità, non sottovalutare tutti gli elementi informativi e incrociarli a livello centrale e con le altre forze di Polizia". "La collaborazione dei cittadini è fondamentale in questo settore come nell'attività criminale. Faccio appello alla comunità - ha concluso il questore di Bari - quando si registra la presenza di soggetti sospetti, dai furti in appartamento a extracomunitari che non avrebbero ragione di trovarsi in un determinato luogo, si segnali alle forze di Polizia. Questo ci fornisce una base informativa per fare riscontri, incrociare dati e avviare indagini".