di Augusto Marino Sanfelice di Bagnoli - L'improvviso rumore di una bottiglia di spumante stappata richiama alla mente ricordi di occasioni speciali, matrimoni, feste di laurea,
compleanni, i bellissimi capodanni passati in famiglia ed i piloti che si
annaffiano l'un l'altro con bottiglie magnum di champagne per festeggiare la
vittoria appena conquistata. L'origine di questo vino è da attribuirsi all'abate Dom Perignon che “pare” un bel giorno abbia deciso di ingentilire il
vino (evidentemente di scarsa aromaticità), prodotto nell'antico monastero
situato nella regione francese dello Champagne, aggiungendo fiori di pesco e
zucchero direttamente nelle botti durante l'affinamento dello stesso.
*Metodo Classico: Il metodo classico non è altro che un modo di indurre la rifermentazione del vino in bottiglia attraverso l'introduzione nella stessa di zuccheri o lieviti. Tale operazione consente all'interno della bottiglia il formarsi di anidride carbonica e quindi le famose bollicine che vediamo soprattutto negli champagne e spumanti appunto prodotti con questo antico metodo. L'altro modo di produrre spumanti o vino frizzante è il metodo Martinotti (Charmat) che si differenzia dal metodo classico per la presa di spuma in autoclavi e non in bottiglia.
*1 Perlage: Il perlage o effervescenza sono le piccole bollicine che osserviamo nel bicchiere che contiene spumanti prodotti sia con il metodo classico che con il metodo Martinotti. Le bollicine sono generate dall'anidride carbonica presente disciolta sotto pressione nel vino all'interno della bottiglia, una volta stappata la bottiglia, questa anidride carbonica viene liberata e va a formare le famose catenelle di bollicine che risalgono nel bicchiere. Molti esperti di vini valutano uno spumante anche e soprattutto dal perlage, ovvero le bollicine nei grandi spumanti devono essere piccole, fini e risalire in maniera ordinata e veloce verso la parte alta del bicchiere.
I lieviti
presenti naturalmente sui fiori di pesco, uniti allo zucchero causarono una
rifermentazione del vino, prodotto soprattutto da uve di qualità Pinot Nero,
generando la presa di spuma che sicuramente deve aver incuriosito talmente
tanto l'abate che l'avrà voluta affinare e sperimentare nelle annate successive
riproducendola in larga scala direttamente in bottiglia attraverso il *Metodo
Classico.
Quando si parla di bollicine italiane, solitamente nominiamo il
“prosecco” o gli spumanti del nord pensando erroneamente che il settentrione
detenga il primato di qualità, produzione e commerciabilità del prodotto.
Invece, cari lettori, anche nel nostro amato sud si producono spumanti di ottima
qualità che non hanno assolutamente nulla da invidiare ai più blasonati
spumanti che vengono prodotti nel nord o addirittura in Francia. Capostipite
dei produttori di spumante di qualità al sud, tra le colline della Daunia,
troviamo la premiata azienda d'Araprì , orgoglio pugliese di tutti gli amanti
dello spumante metodo classico.
L'azienda nasce a San Severo, dall'intuizione
di tre amici Girolamo D’Amico, Louis Rapini e Ulrico Priore, amanti del buon
vino ma soprattutto appassionatissimi di vitigni autoctoni pugliesi, che nel
1979 avviano la produzione dei pregiatissimi spumanti ottenuti esclusivamente
con il metodo classico. La cantina d'Araprì (il nome è dato dalle iniziali dei
cognomi dei tre soci) attualmente è dislocata in due differenti sedi, la prima
è quella dove avvengono le varie fasi della trasformazione dell'uva in vino ed
in seguito in spumante, nella seconda cantina nel cuore del centro storico di
San Severo, avviene nei bellissimi sotterranei, l'affinamento delle bottiglie,
al buio e a temperatura costante e controllata, per almeno due anni. La cantina
inserita tra i percorsi del FAI, è anche sede di eventi culturali e conferenze.
d'Araprì è uno spumante con tutta una lunga storia ancora da scrivere e
raccontare.
*Metodo Classico: Il metodo classico non è altro che un modo di indurre la rifermentazione del vino in bottiglia attraverso l'introduzione nella stessa di zuccheri o lieviti. Tale operazione consente all'interno della bottiglia il formarsi di anidride carbonica e quindi le famose bollicine che vediamo soprattutto negli champagne e spumanti appunto prodotti con questo antico metodo. L'altro modo di produrre spumanti o vino frizzante è il metodo Martinotti (Charmat) che si differenzia dal metodo classico per la presa di spuma in autoclavi e non in bottiglia.
NOME: d'Araprì Metodo Classico
Brut
AZIENDA PRODUTTRICE: d'Araprì San
Severo
VITIGNO: Pinot Nero Bombino Bianco
GRADAZIONE ALCOLICA:12%
ANNATA:
Sboccatura 2012
PREZZO:
15-20 €
COLORE: Questo spumante metodo classico si presenta alla vista di
un bel color giallo paglierino brillante , il *1 perlage è fine, consistente ed
elegante nella risalita verso l'alto del bicchiere.
NOTE OLFATTIVE: Al naso il nostro d'Araprì si presenta delicato,
con sentori che ricordano la crosta di pane imburrato, leggiadri sensazioni
floreali accarezzano i nostri sensi portandoci al naso sensazioni fruttate di
mela renetta appena tagliata. In bocca ha un discreto perlage che accarezza delicatamente il palato
richiamandoci ad una acidità tutto sommato che decreta la lunga durata di
questo vino
GUSTO: l'ingresso in bocca
è avvolgente ricco di sentori che richiamano la corrispondenza con gli aromi
descritti, la buona persistenza richiama a sensazioni burrose molto piacevoli.
ABBINAMENTI:Il nostro d'Araprì è uno spumante magico e speciale
che sicuramente non deluderà gli amanti del genere “metodo classico”. Ho deciso
di accompagnare questo vino spumante ad un dolce di origini francesi “Chinois”
ovvero una brioche al burro con crema pasticcera e glassa di zucchero,
sicuramente un fine pasto ideale che si sposa molto bene con il d'Araprì brut
Metodo Classico, ideale a tutto pasto o sulle specialità a base di mare crudo. Infine voglio invitare i nostri giovani al
consumo consapevole di spumanti prodotti in Puglia che veramente come si evince
anche dalla mia recensione nulla hanno da invitare ai loro “fratelli” del nord
Italia o francesi.
*1 Perlage: Il perlage o effervescenza sono le piccole bollicine che osserviamo nel bicchiere che contiene spumanti prodotti sia con il metodo classico che con il metodo Martinotti. Le bollicine sono generate dall'anidride carbonica presente disciolta sotto pressione nel vino all'interno della bottiglia, una volta stappata la bottiglia, questa anidride carbonica viene liberata e va a formare le famose catenelle di bollicine che risalgono nel bicchiere. Molti esperti di vini valutano uno spumante anche e soprattutto dal perlage, ovvero le bollicine nei grandi spumanti devono essere piccole, fini e risalire in maniera ordinata e veloce verso la parte alta del bicchiere.