BARI - "Non solo la lettera di messa in mora che partirà domani e che sbarra la porta alla procedura d'infrazione. Ma anche il rischio di un blocco alle esportazioni degli ulivi in tutta Europa. Bruxelles sta mettendo in ginocchio la Puglia e il governo Renzi dimostra di aver fallito su tutta la linea: ha appoggiato le misure sbagliate della Commissione Ue e adesso rischia di far pagare un conto salato all'economia pugliese e tutti gli italiani". Lo ha detto Rosa D'Amato, eurodeputata del Movimento 5 Stelle, a margine dell'incontro di oggi a Bruxelles con il commissario Ue alla Sicurezza alimentare, Vytenis Andriukaitis, che è stato incentrato sull'emergenza Xylella.
"Dall'incontro è emerso che l'Italia è completamente in balia degli euroburocrati - continua - Domani partirà la lettera di messa in mora per non aver rispettato le misure sulle eradicazioni. Misure a cui il governo si sarebbe dovuto opporre fin dal primo momento. Oggi, ne piangiamo le conseguenze. Conseguenze gravissime, che potrebbero portare al blocco delle esportazioni".
"Dal canto nostro - prosegue - noi abbiamo ribadito al Commissario la validità e l'efficacia delle misure alternative per fronteggiare il disseccamento degli ulivi che si stanno sperimentando in Puglia, strappandogli la promessa di una sua visita in primavera per conoscere e valutare i risultati di tali sperimentazioni. Gli abbiamo anche chiesto di allargare i fondi per la ricerca non solo al Cnr di Bari, ma anche ad altre realtà".
"Dall'incontro è emerso che l'Italia è completamente in balia degli euroburocrati - continua - Domani partirà la lettera di messa in mora per non aver rispettato le misure sulle eradicazioni. Misure a cui il governo si sarebbe dovuto opporre fin dal primo momento. Oggi, ne piangiamo le conseguenze. Conseguenze gravissime, che potrebbero portare al blocco delle esportazioni".
"Dal canto nostro - prosegue - noi abbiamo ribadito al Commissario la validità e l'efficacia delle misure alternative per fronteggiare il disseccamento degli ulivi che si stanno sperimentando in Puglia, strappandogli la promessa di una sua visita in primavera per conoscere e valutare i risultati di tali sperimentazioni. Gli abbiamo anche chiesto di allargare i fondi per la ricerca non solo al Cnr di Bari, ma anche ad altre realtà".