di Luigi Laguaragnella - Alle 3000 persone iscritte si presume se ne siano aggiunte altre 2000 alla 48° Marcia per la Pace che dopo 23 anni è tornata a Molfetta ripercorrendo i luoghi del suo vescovo don Tonino Bello.
La “Marcia” nazionale organizzata il 31 dicembre da Pax Christi, dalla Caritas e dall’Azione Cattolica è stata molto partecipata ed è stata l’apice di un lavoro positivo di collaborazione tra le associazioni, i gruppi parrocchiali e laici, le istituzioni locali. Parlando al Giornale di Puglia, Elvira Zaccagnino, delle Edizioni la meridiana (nata proprio dagli ideali di pace promossi da don Tonino), ha confermato la positiva risposta della cittadinanza che è scesa in strada per la marcia e apprezzando l’impegno di associazioni, parrocchie, scuole che nell’ottica di questa marcia hanno intrapreso un percorso comune sin dai mesi precedenti sia per l’organizzazione sia per i contenuti di questa edizione dal titolo: “Vinci l’indifferenza e conquista la pace”.
La Marcia per la Pace è un momento di festa, ma quella di Molfetta, ricorda Elvira Zaccagnino “si è rivelato non solo uno sguardo sul passato ripercorrendo molti luoghi in cui don Tonino Bello operava, ma soprattutto uno sguardo al futuro partendo dai segnali e dal senso che quegli stessi luoghi possono rappresentare per il cambiamento della comunità”. Il segno di questa marcia, infatti, è proprio quello di una comunità differente che vede la possibilità di cambiamento.
Il percorso della Marcia è iniziato dalla Basilica della Madonna dei Martiri, situata in periferia e si è conclusa alla parrocchia Madonna della Pace, ma molte sono state le tappe nelle “periferie” della città: si è passati dalla Casa Accoglienza voluta da don Tonino a piazza Paradiso che, solitamente nell’ultimo giorno dell’anno è vandalizzata. Qui don Luigi Ciotti ha piantato un albero d’ulivo benedetto da papa Francesco durante la domenica Delle Palme ed è un segno per la città e l’amministrazione comunale per trasmettere rassicurazione e speranza. Poi si è camminato verso la Cattedrale, passando dalle scuole, simbolo di svolta culturale per “costruire” concretamente coscienze di pace e dalla stazione il luogo dove don Tonino si recava per essere prossimo agli ultimi, agli abbandonati della città. E poco dopo si è sostati verso un’altra periferia: il luogo in cui 23 anni fa venne assassinato il sindaco di Molfetta Giovanni Carnicella. La Marcia per la Pace si è conclusa con la messa nella chiesa della Madonna della Pace, presieduta da Mons. Ricchiuti.
Oltre al sindaco di Molfetta Paola Natalicchio hanno preso parte alla marcia il presidente della Regione Puglia Michele Emiliano e don Luigi Ciotti il presidente di Libera contro le mafie, che con le sue parole sa sempre motivare i cittadini che attraverso questo percorso nella cittadina pugliese hanno potuto toccare e vedere l’opera di “un costruttore di pace” che è riuscito a cambiare la realtà: “Troppi vogliono stare in pace invece di darsi da fare per la pace. La pace deve graffiare le nostre coscienze.”