di Luigi Laguaragnella - L’Inter compie un altro passo falso nel turno di campionato che l’ha vista favorita, ospitando il Carpi al Meazza. Invece oltre il novantesimo, come nelle ultime apparizioni casalinghe, gli interisti vengono ammutoliti dal gol di Lasagna che pareggia il conto con la rete di Palacio nel primo tempo.
L’1-1 allontana l’Inter dalla lotta scudetto e adesso deve occuparsi a tenersi stretto il terzo posto.
Contro il Carpi ancora una volta i nerazzurri non riescono a sigillare il risultato e non applicano un gioco convincente e questo permette agli avversari di essere sempre attenti e pronti a colpire in contropiede. Il Carpi, poi, ha creduto nel pareggio, nonostante dal secondo tempo giocasse in dieci a causa dell’espulsione di Pasciuti. La squadra di Mancini non è riuscita ad approfittare del vantaggio numerico.
Con Montoya sulla fascia, Felipe Melo in mezzo al campo, Juan Jesus al posto di Miranda e Palacio di quello di Jovetic Mancini applica le consuete novità. Dopo le prime difficoltà ibernate da Handanovic sui tiri di Mbakogu e Mancosu, l’Inter tenta degli affondi con Perisic e Ljajic, ma non sono pungenti. Icardi non riceve palloni giocabili. Poi Palacio, prima vede un suo colpo di testa salvato sulla linea e dopo insacca a porta vuota un tiro di Perisic respinto da Belec e porta in vantaggio l’Inter. La rete e fine primo tempo mette in ombra un rigore reclamato dal Carpi per fallo di mano di Murillo su tiro di Bianco.
Il secondo tempo l’Inter, anziché preoccuparsi a chiudere la partita, sembra accontentarsi di un ipotetico ennesimo 1-0, dedicandosi a sperimentazioni effimere. Mancini toglie Telles e inserisce Miranda provando la difesa a tre, inverte di fascia costantemente Perisic. Insomma non crea alcun pericolo se non due tiri ravvicinati di Felipe Melo e Palacio intercettati da Belec.
I nerazzurri non giocano con aggressività e gli ospiti nonostante l’inferiorità numerica corrono e proprio a due minuti dal termine Lasagna con un preciso diagonale batte Handanovic.
Dopo gli ennesimi 1-0, l’Inter sta collezionando ennesime beffe. E dagli spalti si sentono i primi fischi.
L’1-1 allontana l’Inter dalla lotta scudetto e adesso deve occuparsi a tenersi stretto il terzo posto.
Contro il Carpi ancora una volta i nerazzurri non riescono a sigillare il risultato e non applicano un gioco convincente e questo permette agli avversari di essere sempre attenti e pronti a colpire in contropiede. Il Carpi, poi, ha creduto nel pareggio, nonostante dal secondo tempo giocasse in dieci a causa dell’espulsione di Pasciuti. La squadra di Mancini non è riuscita ad approfittare del vantaggio numerico.
Con Montoya sulla fascia, Felipe Melo in mezzo al campo, Juan Jesus al posto di Miranda e Palacio di quello di Jovetic Mancini applica le consuete novità. Dopo le prime difficoltà ibernate da Handanovic sui tiri di Mbakogu e Mancosu, l’Inter tenta degli affondi con Perisic e Ljajic, ma non sono pungenti. Icardi non riceve palloni giocabili. Poi Palacio, prima vede un suo colpo di testa salvato sulla linea e dopo insacca a porta vuota un tiro di Perisic respinto da Belec e porta in vantaggio l’Inter. La rete e fine primo tempo mette in ombra un rigore reclamato dal Carpi per fallo di mano di Murillo su tiro di Bianco.
Il secondo tempo l’Inter, anziché preoccuparsi a chiudere la partita, sembra accontentarsi di un ipotetico ennesimo 1-0, dedicandosi a sperimentazioni effimere. Mancini toglie Telles e inserisce Miranda provando la difesa a tre, inverte di fascia costantemente Perisic. Insomma non crea alcun pericolo se non due tiri ravvicinati di Felipe Melo e Palacio intercettati da Belec.
I nerazzurri non giocano con aggressività e gli ospiti nonostante l’inferiorità numerica corrono e proprio a due minuti dal termine Lasagna con un preciso diagonale batte Handanovic.
Dopo gli ennesimi 1-0, l’Inter sta collezionando ennesime beffe. E dagli spalti si sentono i primi fischi.
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