Atalanta-Inter: primo anticipo dell’andata tra partenze e presunti arrivi di mercato

di Luigi Laguaragnella - Al giro di boa del campionato l’Inter riparte dal secondo in lotta per lo scudetto. Ad agosto era impensabile e adesso, dopo i segnali di cedimento e il sorpasso del Napoli in classifica già si parla di prime delusioni. Si può invece rimanere sorpresi positivi per il cammino dei nerazzurri che come obiettivo stagionale hanno il piazzamento Champions League.

L’Inter riparte dalla trasferta di Bergamo, un campo, per tradizione difficile per la squadra milanese che ha sempre sofferto contro l’Atalanta.
La dea è in piena lotta salvezza e in questi giorni ha rafforzato la rosa con l’ennesimo ritorno in patria di Alessandro Diamanti; l’Inter che a questo punto può credere allo scudetto, seppur tallonata dalla Juve, oltre alle parate di Handanovic, ai risicati 1-0 che hanno infastidito maggiormente gli avversari, ma non i tifosi interisti, alla solidità difensiva e alla fisicità degli uomini di Mancini, ha bisogno di ulteriori “piedi buoni”, di calciatori che sappiano creare, poiché soprattutto a centrocampo manca un metronomo.

Il rischio dell’anticipo di domani agli “Azzurri d’Italia” è proprio nelle voci di mercato della società nerazzurra che è obbligata a cedere alcuni elementi della rosa per poter portare a Milano i giocatori richiesti da Mancini. Dovrebbe essere certo il passaggio di Ranocchia alla Sampdoria, di un trasferimento di Vidic e soprattutto si sta convincendo Guarin a vivere l’esperienza cinese alloJiangsuSuning. Dalla cessione del colombiano si potrebbe pensare all’arrivo di Eder o di Lavezzi, da tempo corteggiato dai nerazzurri. Inoltre un vice-difensore per Mancini è Barba dell’Empoli. Per ora non ci sono ufficialità, si è in piena trattativa.

A Bergamo, poi, l’esclusione dagli undici titolari di Jovetic fa pensare ad un suo possibile addio da Milano. Proprio Jo-Jo che all’andata contro l’Atalanta ha regalato i primi punti della stagione. Senza dubbio dopo Inter-Lazio i rapporti tra Mancini e il numero dieci non sembrano più gli stessi.

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