Bari ’made in China’, dal pallone alla Peroni


di Pierpaolo De Natale – Venti d’Oriente soffiano da circa un mese in terra di Bari, dove manager dagli occhi a mandorla avanzano proposte per aggiudicarsi fette storiche dell’economia locale. Primo passo è stato quello del cinese Herman Zheng, che lo scorso 20 dicembre si è fatto avanti con l’intenzione di diventare nuovo socio di maggioranza della Fc Bari 1908. Zheng – business man di Shanghai a capo della Winston Group Capital International – ha manifestato l’interesse della propria società all'acquisto di quote della squadra biancorossa, sottolineando l’importanza di Bari quale porta d’ingresso in Europa e spiegando come l’investimento in ambito sportivo verrebbe seguito da altre operazioni di rilievo economico su tutto il territorio.

Le mire asiatiche, però, non si limitano al calcio nostrano e si espandono a macchia d’olio, toccando anche una delle bevande più care al popolo barese. Stiamo parlando della birra Peroni, ‘bionda’ simbolo della tradizione locale. Secondo quanto riportato dal quotidiano giapponese Yomiuri Shimbun, il gruppo nipponico Asahi intende comprare i marchi Peroni e Grolsch per una cifra pari a 3,12 miliardi di euro.

Oggi - si sa - non è difficile imbattersi in esercizi commerciali cinesi, sorti nel capoluogo pugliese, con alle dipendenze commessi italiani. Saremo presto chiamati a sostituire l’amato e celebre polpo crudo con qualche insetto allo spiedo?

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