LECCE - "Il Presidente-assessore Emiliano, nel trattenere formalmente la delega alla sanità, disse: ‘voglio metterci la faccia; trasparenza nella individuazione dei primari’. Bene, è giunto il momento che ci metta la faccia: gli atti relativi alla nomina a primario del reparto di cardiochirurgia del Vito Fazzi di Lecce - per il quale la Procura di Lecce ipotizza gravi reati - vanno annullati”. Lo dichiara il capogruppo di FI in Consiglio regionale, Andrea Caroppo.
"E’ intollerabile – prosegue - che su uno dei migliori reparti di Puglia, che salva la vita a centinaia di pazienti provenienti da tutta la Regione, gravino anche solo delle ombre che minano la fiducia e il senso di sicurezza dei cittadini. Per tornare a generare nei pazienti pugliesi l’affidamento che quel reparto in questi anni ha dimostrato di meritare, c’è un solo modo: annullare gli atti del concorso finito sotto inchiesta.
Del resto, la procedura, bandita ai sensi di una normativa ormai pure superata, dopo un anno di silenzio è stata improvvisamente definita pochi giorni dopo l’insediamento del nuovo direttore generale”.
“Non possiamo permettere che - conclude Caroppo - in attesa che le indagini della magistratura penale facciano il loro corso e i numerosi contenziosi in atto si definiscano, i pazienti pugliesi vivano con il dubbio che una scelta così delicata possa essere stata assunta illegittimamente”.
"E’ intollerabile – prosegue - che su uno dei migliori reparti di Puglia, che salva la vita a centinaia di pazienti provenienti da tutta la Regione, gravino anche solo delle ombre che minano la fiducia e il senso di sicurezza dei cittadini. Per tornare a generare nei pazienti pugliesi l’affidamento che quel reparto in questi anni ha dimostrato di meritare, c’è un solo modo: annullare gli atti del concorso finito sotto inchiesta.
Del resto, la procedura, bandita ai sensi di una normativa ormai pure superata, dopo un anno di silenzio è stata improvvisamente definita pochi giorni dopo l’insediamento del nuovo direttore generale”.
“Non possiamo permettere che - conclude Caroppo - in attesa che le indagini della magistratura penale facciano il loro corso e i numerosi contenziosi in atto si definiscano, i pazienti pugliesi vivano con il dubbio che una scelta così delicata possa essere stata assunta illegittimamente”.