Da Bruxelles avviso di sfratto

di Francesco Greco - Che Renzi, premier mai eletto dal popolo, si atteggiasse a bullo di provincia, lo sapevamo solo noi, ma adesso è cosa nota in tutta Europa, e soprattutto nelle cancellerie. In pratica sta segando il ramo dove si è appollaiato.
Abbiamo voluto la bicicletta della finta rottamazione? E ora non ci resta che pedalare.

Jean Claude Juncker altro non è che il megafono di Frau Merkel, per cui, corsi e ricorsi, come al gioco dell'oca, nel governo si avvertono sinistri scricchiolii (e non solo per la stepchild adoption): siamo tornati ai giorni di novembre 2011, all'autunno del patriarca, quando l'Ue rimestò con lo spread e i nostri titoli pubblici per scacciare l'infedele Berlusconi (eletto dal popolo) e mandarci la trojka a commissariarci.

Uomo delle lobby economiche e bancarie, Mario Monti si prestò alla bisogna per una politica del rigore imposta da Bruxelles: lacrime e sangue che, si scoprì tempo dopo, non servirono a niente e che hanno creato la situazione di oggi, con la finta ripresa e la flessibilità che lascia tutto com'è.

L'avviso di sfratto di un premier non eletto (il terzo, particolare irrilevante per i nostri costituzionalisti) è partito: quale sarà stavolta il piede di porco per far irrompere la trojka nel palazzo? L'identificazione all'italiana dei migranti? Le banche ricapitalizzate sulla pelle dei poveracci rapinati dei sudati risparmi? La Rai appaltata al governo, roba da regime africano, da Bokassa a Mobutu?
La trojka sta per arrivare col suo governo “tecnico”. Premier cercasi. Renzi ha mangiato il panettone, ma forse non addenterà la colomba pasquale (Pasqua cade bassa, il 27 marzo). La sua spocchia, tollerata da noi (i media sono quasi tutti embedded, uffici-stampa che inventano “retroscena” surreali), ha stufato extra moenia.

Oltre a Berlusconi, Grillo e Salvini. Si attende un sospiro dal Colle, rapito in un silenzio da tempio buddista. Quanto durerà ancora la “pennica” quirinalizia?

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