di Alessandro Nardelli - Christian Galasso, nato a Francavilla Fontana (BR), laureato in Biotecnologie Mediche all'Università di Napoli 'Federico II' è un giovane dottorando della Facoltà di Scienze Veterinarie della 'Federico II', (tutor del suo dottorato è la Dott.ssa Giovanna Romano). Attualmente svolge la sua attività di ricerca presso la prestigiosa Stazione Zoologica 'Anton Dohrn' di Napoli, nel laboratorio di Biotecnologie Marine (Capo Dipartimento Dott.ssa Adrianna Ianora).
Il Giornale di Puglia lo ha intervistato per saperne di più sul mondo delle Biotecnologie.
Il mio progetto di ricerca focalizza l'attenzione sulla drug discovery da microorganismi marini e lavoro in collaborazione con la Dott.ssa Clementina Sansone.
D: Chi è Christian Galasso?
R: Sono un dottorando dell'Università di Napoli Federico II, appartenente alla facoltà di scienze veterinarie, però svolgo la mia attività di ricerca presso la Stazione Zoologica Anton Dohrn di Napoli. Lì, nei laboratori di Biotecnologie Marine, studiamo il plancton, sia lo zooplancton che il fitoplancton alla ricerca di nuovi farmaci, nuovi composti farmacologicamente interessanti per la medicina.
D: Come e soprattutto perchè hai cominciato ad appassionarti alle Biotecnologie?
R: Quando dovevo scegliere in quale facoltà andare, le Biotecnologie erano il nuovo settore emergente della ricerca biomedica, e quindi piacendomi le sfide ho intrapreso questo nuovo settore, che al giorno d'oggi si è veramente rivelata un'ottima via per sfruttare nuove tecnologie per la medicina.
D: Parlaci della tua attività di ricerca presso la prestigiosa Stazione Zoologica 'Anton Dohrn' di Napoli, nel laboratorio di Biotecnologie Marine.
R: Noi nel laboratorio di Biotecnologie Marine isoliamo dal Golfo di Napoli, ma anche da altri mari, nuove specie fitoplanctoniche. Queste nuove specie vengono coltivate in laboratorio per raggiungere grandi biomasse di fitoplancton, che vengono utilizzate per test di tipo antitumorali, antinfiammatori, ma anche per saggi nutraceutici come gli antiossidanti. Quindi noi cerchiamo di isolare nuovi composti farmacologicamente attivi dal mare.
D: Quali possono essere gli usi e le diverse applicazioni dei prodotti naturali da organismi e microorganismi terrestri.
R: Come dicevo, sia da un punto di vista biomedico possono essere utilizzati per contrastare numerose patologie frequenti negli ultimi anni come il cancro o patologie neurodegenerative, ma sono anche utilizzate nel campo della nutraceutica e quindi come audiuvanti per una sana alimentazione e anche nel campo della cosmetica.
D: Nelle ultime 2 decadi è nato un campo di ricerca che studia i prodotti naturali da fonti marine. Quali sono le caratteristiche di questa rivoluzionaria novità?
R: La rivoluzione di questo campo è è che finora tutti gli studi si concentravano su organismi e piante provenienti dall'ambiente terrestre, mentre negli ultimi venti anni, l'attenzione si è spostata sul mare, perché offre un'elevata biodiversità rispetto a quella terrestre. Quindi c'è una maggiore possibilità di trovare nuovi composti. E inoltre il mare è stato sinora poco esplorato per questi scopi.
D: Nell'ambito del tuo progetto di dottorato, sei stato coinvolto in una spedizione scientifica in Antartide. In cosa è consistita e cosa ti ha lasciato questa esperienza di vita, vissuta insieme ad un gruppo multidisciplinare di ricercatori europei?
R: L'esperienza è stata spettacolare, in quanto abbiamo visitato numerosi posti in Sudamerica e in Antartide, dove abbiamo conosciuto un sacco di gente. Dal punto di vista scientifico abbiamo campionato diverse specie di zooplancton e fitoplancton nelle gelide acque dell'Antartide, lungo la Penisola Antartica e, una volta che questi campioni arriveranno nei nostri laboratori italiani a Napoli, noi andremo a fare delle estrazioni chimiche per capire se queste nuove specie fitoplanctoniche o di zooplancton contengono composti che possono avere delle applicazioni nel campo farmaceutico.
D: Nel tuo prossimo futuro cosa ci sarà?
R: Credo che continuerò in questa direzione, cioè vorrei continuare con la carriera da ricercatore magari con qualche esperienza all'estero per arricchire le conoscenze, però il mio obbiettivo è rimanere in Italia e accrescere la ricerca in Italia.
D: Un consiglio a chi si approccia per la prima volta al mondo delle Biotecnologie.
R: E' un mondo molto nuovo e in costante aggiornamento, quindi serve dedizione e studio costante, però credo che nell'immediato futuro o nel futuro più lontano darà un sacco di soddisfazioni e di benessere alle future generazioni.
Il Giornale di Puglia lo ha intervistato per saperne di più sul mondo delle Biotecnologie.
Il mio progetto di ricerca focalizza l'attenzione sulla drug discovery da microorganismi marini e lavoro in collaborazione con la Dott.ssa Clementina Sansone.
D: Chi è Christian Galasso?
R: Sono un dottorando dell'Università di Napoli Federico II, appartenente alla facoltà di scienze veterinarie, però svolgo la mia attività di ricerca presso la Stazione Zoologica Anton Dohrn di Napoli. Lì, nei laboratori di Biotecnologie Marine, studiamo il plancton, sia lo zooplancton che il fitoplancton alla ricerca di nuovi farmaci, nuovi composti farmacologicamente interessanti per la medicina.
D: Come e soprattutto perchè hai cominciato ad appassionarti alle Biotecnologie?
R: Quando dovevo scegliere in quale facoltà andare, le Biotecnologie erano il nuovo settore emergente della ricerca biomedica, e quindi piacendomi le sfide ho intrapreso questo nuovo settore, che al giorno d'oggi si è veramente rivelata un'ottima via per sfruttare nuove tecnologie per la medicina.
D: Parlaci della tua attività di ricerca presso la prestigiosa Stazione Zoologica 'Anton Dohrn' di Napoli, nel laboratorio di Biotecnologie Marine.
R: Noi nel laboratorio di Biotecnologie Marine isoliamo dal Golfo di Napoli, ma anche da altri mari, nuove specie fitoplanctoniche. Queste nuove specie vengono coltivate in laboratorio per raggiungere grandi biomasse di fitoplancton, che vengono utilizzate per test di tipo antitumorali, antinfiammatori, ma anche per saggi nutraceutici come gli antiossidanti. Quindi noi cerchiamo di isolare nuovi composti farmacologicamente attivi dal mare.
D: Quali possono essere gli usi e le diverse applicazioni dei prodotti naturali da organismi e microorganismi terrestri.
R: Come dicevo, sia da un punto di vista biomedico possono essere utilizzati per contrastare numerose patologie frequenti negli ultimi anni come il cancro o patologie neurodegenerative, ma sono anche utilizzate nel campo della nutraceutica e quindi come audiuvanti per una sana alimentazione e anche nel campo della cosmetica.
D: Nelle ultime 2 decadi è nato un campo di ricerca che studia i prodotti naturali da fonti marine. Quali sono le caratteristiche di questa rivoluzionaria novità?
R: La rivoluzione di questo campo è è che finora tutti gli studi si concentravano su organismi e piante provenienti dall'ambiente terrestre, mentre negli ultimi venti anni, l'attenzione si è spostata sul mare, perché offre un'elevata biodiversità rispetto a quella terrestre. Quindi c'è una maggiore possibilità di trovare nuovi composti. E inoltre il mare è stato sinora poco esplorato per questi scopi.
D: Nell'ambito del tuo progetto di dottorato, sei stato coinvolto in una spedizione scientifica in Antartide. In cosa è consistita e cosa ti ha lasciato questa esperienza di vita, vissuta insieme ad un gruppo multidisciplinare di ricercatori europei?
R: L'esperienza è stata spettacolare, in quanto abbiamo visitato numerosi posti in Sudamerica e in Antartide, dove abbiamo conosciuto un sacco di gente. Dal punto di vista scientifico abbiamo campionato diverse specie di zooplancton e fitoplancton nelle gelide acque dell'Antartide, lungo la Penisola Antartica e, una volta che questi campioni arriveranno nei nostri laboratori italiani a Napoli, noi andremo a fare delle estrazioni chimiche per capire se queste nuove specie fitoplanctoniche o di zooplancton contengono composti che possono avere delle applicazioni nel campo farmaceutico.
D: Nel tuo prossimo futuro cosa ci sarà?
R: Credo che continuerò in questa direzione, cioè vorrei continuare con la carriera da ricercatore magari con qualche esperienza all'estero per arricchire le conoscenze, però il mio obbiettivo è rimanere in Italia e accrescere la ricerca in Italia.
D: Un consiglio a chi si approccia per la prima volta al mondo delle Biotecnologie.
R: E' un mondo molto nuovo e in costante aggiornamento, quindi serve dedizione e studio costante, però credo che nell'immediato futuro o nel futuro più lontano darà un sacco di soddisfazioni e di benessere alle future generazioni.