Ilva, ok da Ministero decreto cessione a privati. Renzi: “c’è chi vuole farla chiudere”

ROMA - Il ministro dello Sviluppo Federica Guidi ha firmato il decreto che autorizza la cessione dei complessi aziendali dell'Ilva e l'avvio delle procedure per il trasferimento delle aziende che fanno capo alle società del gruppo Ilva ora in amministrazione straordinaria. Domani sarà pubblicato il bando per le manifestazioni di interesse.


"Che qualcuno amerebbe veder chiudere Taranto, è cosa nota: ma non lo accetteremo". A dichiararlo il presidente del Consiglio Matteo Renzi in un'intervista in apertura di prima pagina della Stampa ad una domanda sulla procedura d'infrazione Ue per l'intervento del governo sull'Ilva: "Per l' Italia è finito il tempo della paura: rispetto per tutti ma paura di nessuno", ha aggiunto.

EMILIANO, "FINALMENTE!" - “Finalmente! Finalmente il Governo ha pubblicato il bando per trovare un acquirente della più grande acciaieria d’Europa, un impianto strategico per l’economia italiana e europea, che deve continuare a produrre e a dare occupazione, senza però uccidere e far ammalare i cittadini pugliesi”.

“Sollecito quindi tutti coloro che sono interessati a manifestare l’interesse per l’acquisizione dell’impianto, precisando che la trasformazione della fonte energetica fondamentale da carbon coke a gas, rappresenta l’unica reale possibilità di conciliare esigenze produttive e salute.

Ricordo che l’utilizzo del gas naturale e del cosiddetto preridotto, abbatte le emissioni nocive del 100% e del 60% quelle di CO2”.

“E’ questo l’unico modo – prosegue il presidente - per rendere compatibile la nuova Ilva con gli impegni che tutta la Unione Europea ha preso a Parigi, in occasione della conferenza internazionale sul clima, e in merito alla totale decarbonizzazione dell’industria europea”.

“I 20 miliardi di metri cubi di metano provenienti dall’Azerbaigian, insieme ai giacimenti recentemente scoperti in Egitto dall’Eni e a quelli in esercizio in Basilicata potrebbero assicurare all’Ilva forniture di gas illimitate, potendo così presentare la produzione di acciaio italiana e europea come una delle poche compatibili con l’ambiente e con la salvezza del pianeta e dei suoi abitanti”.

“La Regione Puglia – conclude Emiliano - rimane a disposizione del Governo e degli eventuali acquirenti dello stabilimento per favorire la positiva soluzione della trattativa di acquisto”.

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