La creatività scenografica di Mario Biondi
di Donato Forenza - Un artista poliedrico e ricco di creatività scenografica è Mario Ranno, in arte Mario Biondi, che ha permeato di emozioni il Palaflorio di Bari, in un concerto promozionale di “Beyond Special Edition”, edizione speciale del disco d’oro “Beyond”.
L’eclettico Biondi, è un’icona della canzone italiana; egli catanese (ma residente a Parma), classe 1971, sette figli, figlio d’arte (il padre Stefano era cantante , e la nonna Tina Adolfi era cantante all’EIAR), definito crooner black della canzone italiana, Barry White d’Italia. L’artista Biondi, che, ha collezionato dischi di platino, entusiasma mirabilmente il folto pubblico con la sua profonda e suadente voce da basso, aleggiando tra sonorità soul e funky, impreziosite con brani dei Commodores, tra cui “Three times a Lady”, “Easy”, “Brick House”, “Nightshift” (quest’ultimo sigla del programma radiofonico “Pot-pourri” condotto da Biondi nel 1985).
Con simpatia legato alla mitica band della Motown Records capeggiata da Lionel Richie, Biondi ne ha riproposto alcune pagine in oculato arrangiamento calibrato per l’ottima band che lo supportava sul palco, formata da Alessandro Lugli (batteria), Federico Malaman (basso), David Florio (chitarre), Marco Scipione (sax e flauto), Fabio Buonarrota (tromba e flicorno), Massimo Greco (Tastiere e tecnico del suono).
La band ha altresì ritenuto opportuno di esibirsi quale solista in un intervallo di pausa di Biondi, manifestando la notevole professionalità dei singoli componenti, validi strumentisti. Ritmo, passione ed entusiasmo rendono vivissime le performances di Biondi che continua ad entusiasmare il pubblico che applaudendo tende ad accompagnare con il canto le sue evoluzioni musicali.
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