TARANTO - Di seguito una dichiarazione di Legambiente Taranto in tema di mobilità. Piazza Icco, Arena Artiglieria, Cimino: si incrementano le aree di parcheggio della città, andando ad aggiungersi a quelle già esistenti (via Pacoret, Baraccamenti Cattolica, via Oberdan) in attesa che anche Tamburi-Croce sia completata. E' una buona notizia: la presenza di aree di parcheggio dislocate a ridosso dell'area centrale ed all'ingresso della città in modo da disincentivare l'uso delle auto per recarsi nel centro di Taranto è senz'altro un fatto di cui essere contenti, ma sbaglia chi si attende dalla sola realizzazione dei parcheggi una diminuzione del traffico urbano. Ne è evidentemente consapevole il presidente dell'AMAT considerato che – nei giorni scorsi – ha annunciato che un autobus collegherà Cimino all'Arsenale in meno di dieci minuti e che il parcheggio a Cimino sarà gratuito per chi utilizzerà il servizio dei bus navetta.
Noi crediamo che Ciclabilità, Pedonalità e Trasporto Pubblico possano e debbano essere i tre cardini su cui lavorare per ridurre il traffico automobilistico, sia ponendo mano a interventi immediati sia avviando una discussione seria e elaborando progetti che diano corpo ad un cambiamento profondo nella mobilità tarantina.
La morfologia del nostro territorio, le sue condizioni climatiche, rendono Taranto una città ideale per lo sviluppo della Ciclabilità come risposta possibile – per molti – alle quotidiane esigenze di mobilità. E' un'idea che comincia a farsi strada: se qualche anno fa vedere una bici nel traffico era un evento raro, oggi sono sempre di più i bikers che percorrono le nostre strade.
La prima esigenza che poniamo è quella di rendere possibile il parcheggio della bici a chi già oggi la usa (o vorrebbe usarla) installando cento rastrelliere gratuite nei pressi di scuole ed edifici pubblici (ed anche al loro interno per i rispettivi utenti), aree commerciali, piazze, aree di parcheggio, locali pubblici. Si tratta di una misura semplice e dagli oneri estremamente limitati per l'amministrazione comunale.
Più complesso ma ineludibile è il ragionamento sulle piste ciclabili. Quella di Viale Magna Grecia, come abbiamo detto più volte, non offre un particolare contributo alla mobilità quotidiana, ma sostanzialmente solo ad un possibile uso nel tempo libero. Si tratta invece di pensare a piste ciclabili che colleghino i quartieri periferici con il centro cittadino: ci possono essere diverse soluzioni che possono interessare vari assi viari, a volte sarà sufficiente disegnare sull'asfalto due strisce gialle che le delimitino e segnalino l'esistenza. Si tratta di approfondire le possibili ipotesi e fare una scelta; indubbiamente la loro realizzazione comporterà in alcuni casi una riduzione degli spazi destinati a parcheggio che dovrà trovare compensazione nel minor uso dell'auto privata conseguente allo sviluppo della ciclabilità stessa.
Un esempio cui guardare è la Bicipolitana di Pesaro "Una metropolitana in superficie, dove le rotaie sono i percorsi ciclabili e le carrozze sono le biciclette. Lo schema utilizzato è quello delle metropolitane di tutto il mondo. Vi sono delle linee (gialla, rossa, verde, arancione....) che collegano diverse zone della città, permettendo all'utente uno spostamento rapido, con zero spesa, zero inquinamento, zero stress. La metropolitana delle bici, attualmente in costruzione, occuperà un'estensione di circa 70 km, con 14 itinerari ciclabili e ciclopedonali, e collegherà le zone periferiche al centro della città".
Noi pensiamo che sia venuto il momento di costruire le condizioni per scommettere sulla riduzione dell'uso dell'auto negli spostamenti urbani. La ciclabilità può dare un forte contributo; un altro – altrettanto robusto – può venire dal trasporto pubblico.
Non abbiamo mai condiviso la decisione di abbandonare l'originario progetto di collegamento dell'area di Cimino con il centro di Taranto. Crediamo sia giunta l'ora di tornare a discutere sul complesso della mobilità urbana nella nostra ciittà avendo da parte nostra una indicazione chiara da dare: il trasporto pubblico va privilegiato e la sua scelta resa la più conveniente – per chi non vuole o può muoversi a piedi o in bici - rispetto all'uso dell'auto.
Significa parlare di frequenze e tempi di percorrenza e quindi della possibilità di garantire su tutti i percorsi corsie realmente preferenziali. Significa riconsiderare la rete, i tracciati dei percorsi e i loro punti di collegamento, verificare quale tipologia di mezzi privilegiare (per dimensioni e alimentazione) e la possibilità di migliorare il parco automezzi circolante e il modo in cui si presenta al cittadino-utente. Oggettivamente non partiamo da zero, qualcosa in questi anni si è fatto (o provato a fare....) ma non basta. E' importante innovare la sostanza ma anche la percezione del servizio da parte dei cittadini, costruendo l'idea di spostamenti sicuri ed efficienti che costituiscano una valida e attraente alternativa.
Siamo consapevoli delle difficoltà in cui versa tutto il comparto del trasporto pubblico urbano in questo paese, ma siamo convinti che a Taranto ci siano spazi di significativo incremento degli usufruttori – paganti – del servizio. Nel contempo crediamo sia possibile l'adozione di politiche tariffarie relative ai parcheggi a pagamento volte a disincentivare l'uso – spesso evitabile – dell'auto o la sosta prolungata dei non residenti specie nelle aree più centrali, da accompagnare all'istituzione di ampie Zone 30 – in cui imporre il limite di 30 km/h - con l'eccezione ovviamente delle principali arterie di scorrimento, con effetti sulla riduzione dell'inquinamento atmosferico e acustico e benefici sulla sicurezza.
Vogliamo spendere infine due parole sulla pedonalità, intesa come elemento della mobilità urbana, che va resa praticabile e non disincentivata con la assurda pratica delle riduzioni dei marciapiedi (per far posto a risibili incrementi di posti auto) cui chiediamo sia posta fine. Noi chiediamo si adotti una reale tolleranza zero verso chi occupa le strisce pedonali e gli scivoli per disabili o verso i proprietari di animali domestici che non ne raccolgano le deiezioni. Misure minime, a costo zero, destinate a rendere più semplice la vita di chi si muove a piedi o è costretto in carrozzella ed a riaffermare livelli minimi di civiltà ed educazione.
Ad esse vanno accompagnate misure di adeguamento e innovazione dell'arredo urbano delle aree pedonali, oltre che un loro significativo incremento sia nelle superfici che nelle localizzazioni e, soprattutto, una seria politica di incremento del verde pubblico urbano; si possono piantare migliaia di alberi nelle strade e nei parchi: assorbono emissioni inquinanti e CO2.
Parliamo, come si vede, di scelte e interventi che sono tutti nelle mani della città, dei suoi abitanti, delle sue forze sociali, delle sue istituzioni. Di misure che a volte non costano nulla, altre hanno costi irrisori, altre ancora hanno bisogno di investimenti significativi, ma che richiedono tutte una scelta strategica, di indirizzo.
Siamo convinti che le scelte sulla mobilità ed il dibattito sulle stesse siano la cartina di tornasole della effettiva volontà – o meno – di costruire un'altra Taranto, più rispettosa delle persone, della salute e dell'ambiente, più moderna e civile.
Noi crediamo che Ciclabilità, Pedonalità e Trasporto Pubblico possano e debbano essere i tre cardini su cui lavorare per ridurre il traffico automobilistico, sia ponendo mano a interventi immediati sia avviando una discussione seria e elaborando progetti che diano corpo ad un cambiamento profondo nella mobilità tarantina.
La morfologia del nostro territorio, le sue condizioni climatiche, rendono Taranto una città ideale per lo sviluppo della Ciclabilità come risposta possibile – per molti – alle quotidiane esigenze di mobilità. E' un'idea che comincia a farsi strada: se qualche anno fa vedere una bici nel traffico era un evento raro, oggi sono sempre di più i bikers che percorrono le nostre strade.
La prima esigenza che poniamo è quella di rendere possibile il parcheggio della bici a chi già oggi la usa (o vorrebbe usarla) installando cento rastrelliere gratuite nei pressi di scuole ed edifici pubblici (ed anche al loro interno per i rispettivi utenti), aree commerciali, piazze, aree di parcheggio, locali pubblici. Si tratta di una misura semplice e dagli oneri estremamente limitati per l'amministrazione comunale.
Più complesso ma ineludibile è il ragionamento sulle piste ciclabili. Quella di Viale Magna Grecia, come abbiamo detto più volte, non offre un particolare contributo alla mobilità quotidiana, ma sostanzialmente solo ad un possibile uso nel tempo libero. Si tratta invece di pensare a piste ciclabili che colleghino i quartieri periferici con il centro cittadino: ci possono essere diverse soluzioni che possono interessare vari assi viari, a volte sarà sufficiente disegnare sull'asfalto due strisce gialle che le delimitino e segnalino l'esistenza. Si tratta di approfondire le possibili ipotesi e fare una scelta; indubbiamente la loro realizzazione comporterà in alcuni casi una riduzione degli spazi destinati a parcheggio che dovrà trovare compensazione nel minor uso dell'auto privata conseguente allo sviluppo della ciclabilità stessa.
Un esempio cui guardare è la Bicipolitana di Pesaro "Una metropolitana in superficie, dove le rotaie sono i percorsi ciclabili e le carrozze sono le biciclette. Lo schema utilizzato è quello delle metropolitane di tutto il mondo. Vi sono delle linee (gialla, rossa, verde, arancione....) che collegano diverse zone della città, permettendo all'utente uno spostamento rapido, con zero spesa, zero inquinamento, zero stress. La metropolitana delle bici, attualmente in costruzione, occuperà un'estensione di circa 70 km, con 14 itinerari ciclabili e ciclopedonali, e collegherà le zone periferiche al centro della città".
Noi pensiamo che sia venuto il momento di costruire le condizioni per scommettere sulla riduzione dell'uso dell'auto negli spostamenti urbani. La ciclabilità può dare un forte contributo; un altro – altrettanto robusto – può venire dal trasporto pubblico.
Non abbiamo mai condiviso la decisione di abbandonare l'originario progetto di collegamento dell'area di Cimino con il centro di Taranto. Crediamo sia giunta l'ora di tornare a discutere sul complesso della mobilità urbana nella nostra ciittà avendo da parte nostra una indicazione chiara da dare: il trasporto pubblico va privilegiato e la sua scelta resa la più conveniente – per chi non vuole o può muoversi a piedi o in bici - rispetto all'uso dell'auto.
Significa parlare di frequenze e tempi di percorrenza e quindi della possibilità di garantire su tutti i percorsi corsie realmente preferenziali. Significa riconsiderare la rete, i tracciati dei percorsi e i loro punti di collegamento, verificare quale tipologia di mezzi privilegiare (per dimensioni e alimentazione) e la possibilità di migliorare il parco automezzi circolante e il modo in cui si presenta al cittadino-utente. Oggettivamente non partiamo da zero, qualcosa in questi anni si è fatto (o provato a fare....) ma non basta. E' importante innovare la sostanza ma anche la percezione del servizio da parte dei cittadini, costruendo l'idea di spostamenti sicuri ed efficienti che costituiscano una valida e attraente alternativa.
Siamo consapevoli delle difficoltà in cui versa tutto il comparto del trasporto pubblico urbano in questo paese, ma siamo convinti che a Taranto ci siano spazi di significativo incremento degli usufruttori – paganti – del servizio. Nel contempo crediamo sia possibile l'adozione di politiche tariffarie relative ai parcheggi a pagamento volte a disincentivare l'uso – spesso evitabile – dell'auto o la sosta prolungata dei non residenti specie nelle aree più centrali, da accompagnare all'istituzione di ampie Zone 30 – in cui imporre il limite di 30 km/h - con l'eccezione ovviamente delle principali arterie di scorrimento, con effetti sulla riduzione dell'inquinamento atmosferico e acustico e benefici sulla sicurezza.
Vogliamo spendere infine due parole sulla pedonalità, intesa come elemento della mobilità urbana, che va resa praticabile e non disincentivata con la assurda pratica delle riduzioni dei marciapiedi (per far posto a risibili incrementi di posti auto) cui chiediamo sia posta fine. Noi chiediamo si adotti una reale tolleranza zero verso chi occupa le strisce pedonali e gli scivoli per disabili o verso i proprietari di animali domestici che non ne raccolgano le deiezioni. Misure minime, a costo zero, destinate a rendere più semplice la vita di chi si muove a piedi o è costretto in carrozzella ed a riaffermare livelli minimi di civiltà ed educazione.
Ad esse vanno accompagnate misure di adeguamento e innovazione dell'arredo urbano delle aree pedonali, oltre che un loro significativo incremento sia nelle superfici che nelle localizzazioni e, soprattutto, una seria politica di incremento del verde pubblico urbano; si possono piantare migliaia di alberi nelle strade e nei parchi: assorbono emissioni inquinanti e CO2.
Parliamo, come si vede, di scelte e interventi che sono tutti nelle mani della città, dei suoi abitanti, delle sue forze sociali, delle sue istituzioni. Di misure che a volte non costano nulla, altre hanno costi irrisori, altre ancora hanno bisogno di investimenti significativi, ma che richiedono tutte una scelta strategica, di indirizzo.
Siamo convinti che le scelte sulla mobilità ed il dibattito sulle stesse siano la cartina di tornasole della effettiva volontà – o meno – di costruire un'altra Taranto, più rispettosa delle persone, della salute e dell'ambiente, più moderna e civile.