Reanult, dopo perquisizioni in sede titolo crolla in Borsa

di Piero Chimenti - Si allunga l'ombra di un diselgate sulla Renault. Gli ispettori dell'anti-frode hanno perquisito alcuni impianti produttivi della casa automobilistica francese. La presenza degli ispettori, secondo France Presse, sarebbe avvenuta la scorsa settimana, ponendo sotto sequestro alcuni computer, del settore di "omologazione e messa a punto dei controllo dei motori".

Il sospetto degli inquirenti è che la Renault abbia utilizzato un software che le consenta di sviare i controlli sulle emissioni. L'attenzione è soprattutto puntata sui motori turbodiesel Energy 1.6 dCi, di 130-160 cavalli. Il tutto fa presumere al diselgate in salsa francese. La notizia ha avuto un effetto devastante sui titoli della Renault, che in borsa crollano, fino a perdere il 20% del loro valore.

PARIGI: FRODE NON ESISTE - La frode sui motori di Renault "non esiste". "Gli azionisti e i dipendenti possono stare tranquilli". Lo ha detto il ministro dell'ambiente francese Segolene Royal, aggiungendo che è stato osservato "uno sforamento delle norme" sul Co2 e l'ossido di Azoto ma "nessuna frode". Per Royal, le analisi condotte sui motori Renault e di altri due costruttori stranieri non rivelano l'esistenza di un "software illegale" per truccare le emissioni. In Borsa intanto il titolo Renault crolla nel finale del 10,2% a 77,75 euro dopo aver accumulato nel corso della seduta una perdita del 20%.

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