MANFREDONIA - Il presidente della Regione Puglia ha partecipato oggi a Manfredonia, nella sala consiliare del Comune, all'iniziativa contro la ricerca di idrocarburi alle Isole Tremiti, alla quale hanno preso parte tutti i rappresentanti istituzionali del territorio e le associazioni No-Triv.
"Sia pure con garbo - ha dichiarato Emiliano - stiamo chiedendo al governo, che non ci ha fatto capire ancora quale è la sua linea politica, se pensa che la ricerca di idrocarburi sia una delle soluzioni alla crisi italiana. Se è così, il governo deve dirlo apertamente. Dopo di che noi valuteremo, come abbiamo già fatto, se fare referendum, iniziative politiche, dibattiti all’interno dei partiti. Quello che non può accadere è che tutta questa storia venga gestita negli uffici come se fosse una pratica burocratica, così come è accaduto per le isole Tremiti. Sulle isole Tremiti, tra l’altro, è stato emesso un provvedimento, secondo me, pieno di illegittimità . Stiamo aspettando che il governo ci faccia sapere se la nostra richiesta di ritiro verrà accolta o meno, una richiesta che peraltro è stata sostenuta da tutti i parlamentari pugliesi, e di questo ovviamente non posso che ringraziarli. Ci auguriamo anche che il governo, visto che i presidenti delle regioni sono eletti, si sieda ad un tavolo per discutere con noi della politica energetica nella parte che riguarda le regioni. È una richiesta provocatoria? Stiamo facendo questo per ragioni strane? No. È una banalissima richiesta di discussione”.
Parlando in aula consiliare Emiliano ha ricordato che non è la prima volta che Manfredonia dice no alle trivelle: "Nel 2012 da sindaco di Bari sentii il dovere di essere qui per una grande manifestazione No-triv. Oggi torno da presidente della Regione chiedendo al Governo quale sia la sua politica energetica e, soprattutto, chiedendo di ascoltare il nostro punto di vista. La mancanza di una strategia comune rende infatti impossibile ogni tipo di valutazione. L'Italia a livello internazionale si impegna per la riduzione del Co2, per ridurre l'estrazione di combustibili fossili, per abbassare i livelli di inquinamento che determinano il riscaldamento globale e per scongiurare rischi ambientali che potrebbero verificarsi non tra duemila ma tra cinquant'anni. Chiediamo al Governo quale risultato intende ottenere con questa spinta alle autorizzazioni a ricercare petrolio, visto che nell'Adriatico ce ne sono già molte".
"La Regione Puglia è al fianco del Governo della Repubblica - ha detto Emiliano - come prevede la Costituzione, nella prassi e nella forma. Ma la Costituzione ha anche uno spirito che va tutelato, che prevede che su alcune grandi questioni le decisioni vengano prese in modo comune. Per la Puglia, ricerca di petrolio e trivellazioni sono una minaccia e non un'opportunità , in un mare come l'Adriatico che non è un oceano ma un mare chiuso". Emiliano ha quindi ringraziato tutto il movimento No-Triv, esempio di "ambientalismo combattente e intelligente".
L'assemblea si è conclusa con la sottoscrizione di un documento congiunto (che si invia in allegato) con il quale si chiede al Governo di revocare l'autorizzazione per la ricerca di idrocarburi al largo delle Tremiti e di istituire un tavolo di confronto sul tema.
"Sia pure con garbo - ha dichiarato Emiliano - stiamo chiedendo al governo, che non ci ha fatto capire ancora quale è la sua linea politica, se pensa che la ricerca di idrocarburi sia una delle soluzioni alla crisi italiana. Se è così, il governo deve dirlo apertamente. Dopo di che noi valuteremo, come abbiamo già fatto, se fare referendum, iniziative politiche, dibattiti all’interno dei partiti. Quello che non può accadere è che tutta questa storia venga gestita negli uffici come se fosse una pratica burocratica, così come è accaduto per le isole Tremiti. Sulle isole Tremiti, tra l’altro, è stato emesso un provvedimento, secondo me, pieno di illegittimità . Stiamo aspettando che il governo ci faccia sapere se la nostra richiesta di ritiro verrà accolta o meno, una richiesta che peraltro è stata sostenuta da tutti i parlamentari pugliesi, e di questo ovviamente non posso che ringraziarli. Ci auguriamo anche che il governo, visto che i presidenti delle regioni sono eletti, si sieda ad un tavolo per discutere con noi della politica energetica nella parte che riguarda le regioni. È una richiesta provocatoria? Stiamo facendo questo per ragioni strane? No. È una banalissima richiesta di discussione”.
Parlando in aula consiliare Emiliano ha ricordato che non è la prima volta che Manfredonia dice no alle trivelle: "Nel 2012 da sindaco di Bari sentii il dovere di essere qui per una grande manifestazione No-triv. Oggi torno da presidente della Regione chiedendo al Governo quale sia la sua politica energetica e, soprattutto, chiedendo di ascoltare il nostro punto di vista. La mancanza di una strategia comune rende infatti impossibile ogni tipo di valutazione. L'Italia a livello internazionale si impegna per la riduzione del Co2, per ridurre l'estrazione di combustibili fossili, per abbassare i livelli di inquinamento che determinano il riscaldamento globale e per scongiurare rischi ambientali che potrebbero verificarsi non tra duemila ma tra cinquant'anni. Chiediamo al Governo quale risultato intende ottenere con questa spinta alle autorizzazioni a ricercare petrolio, visto che nell'Adriatico ce ne sono già molte".
"La Regione Puglia è al fianco del Governo della Repubblica - ha detto Emiliano - come prevede la Costituzione, nella prassi e nella forma. Ma la Costituzione ha anche uno spirito che va tutelato, che prevede che su alcune grandi questioni le decisioni vengano prese in modo comune. Per la Puglia, ricerca di petrolio e trivellazioni sono una minaccia e non un'opportunità , in un mare come l'Adriatico che non è un oceano ma un mare chiuso". Emiliano ha quindi ringraziato tutto il movimento No-Triv, esempio di "ambientalismo combattente e intelligente".
L'assemblea si è conclusa con la sottoscrizione di un documento congiunto (che si invia in allegato) con il quale si chiede al Governo di revocare l'autorizzazione per la ricerca di idrocarburi al largo delle Tremiti e di istituire un tavolo di confronto sul tema.