Lo screening neonatale è l'indagine che con una goccia di sanguepermette di individuare nel neonato le malattie metaboliche congenite ,gravi e potenzialmente letali che, quando riconosciute in tempo, possono essere curate. “La fibrosi cistica, ad esempio, - commentano i consiglieri M5S Marco Galante e Grazia Di Bari - è una patologiadegenerativa dalla quale non si guarisce e risultano esserci un gran numerodi portatori sani che, nella maggior parte dei casi, non sanno di esserlo. E’necessaria pertanto l'introduzione, a livello regionale, di uno screening neonatale al fine di identificare precocemente questa malattia, con il vantaggio di avviare un programma di cure prima che si manifestino sintomi evidenti o complicanze irreversibili.”
Ad oggi in Italia ogni regione si regola in modo autonomo ma con la proposta di legge Taverna, approvata in Senato il mese scorso, finalmente questo esame è statoinserito nei Lea (Livelli Essenziali di Assistenza) e reso obbligatorio sututto il territorio nazionale, senza più nessuna distinzione tra regione e regione: i bambini, indipendentemente dal luogo di nascita, saranno tutti sottoposti a tale controllo. Adesso si attende il via libera della Camera per esultare per questo grande traguardo.
“Ma che cosa possiamo dire della Regione Puglia? - incalzaConca - Un mio ordine del giorno sulla PANDAS, depositato loscorso ottobre e non ancora discusso, tra i vari punti impegna la giuntaregionale anche a farsi promotrice presso il governo nazionale dell’estensionea circa 40 malattie rare dello screening neonatale. La legge Taverna metterà a disposizione 25 milioni euro ripartiti su tutto il territorio nazionale, quale destinazione intende dare la Regione Puglia a questi fondi? Intende pianificare il potenziamento del laboratorio dedicato? E come? Con quali criteri avverrà la selezione di professionalità adeguate ad accogliere i campioni di sangue che arriveranno dai reparti di neonatologia di tutta la regione?”