Trent’anni senza Araldo Di Crollalanza

(Foto: araldodicrollalanza.it)
di Nicola Zuccaro - Il 18 gennaio 1986 muore a Roma Araldo Di Crollalanza. La sua scomparsa provocò un vuoto sia nei nostalgici del Ventennio Fascista prima e della Destra Missina poi, e in coloro (pur in quantità irrisoria) schierati in parti politiche opposte. Prima del suo ingresso nel Governo Mussolini (fu Ministro dei Lavori Pubblici dal 1930 al 1935), Di Crollalanza rivestì il ruolo di Podestà di Bari dal 1926 al 1928. Lungo questo periodo, vigilando sin dall'alba il buon funzionamento della Città, a partire dai Mercati Generali, Don Araldo ( come fu affettuosamente soprannominato dai suoi simpatizzanti) rilevò quelle esigenze infrastrutturali che impedivano a Bari di diventare una città moderna.

La Fiera del Levante, lo Stadio della Vittoria, il Porto ed il Policlinico restano, a tutt'oggi, le più significative testimonianze dell'attenzione particolare che Araldo Di Crollalanza riservò al capoluogo di Provincia e di Regione. E, in segno di gratitudine, dopo la "riabilitazione politica" che interessò nel secondo dopoguerra i collaboratori del passato Regime, a partire dal 1953 Di Crollalanza fu ripetutamente eletto Senatore di Bari nelle Liste del Movimento Sociale Italiano.

In virtù del mandato parlamentare, nel 1983, a 30 anni di distanza dalla nomina senatoriale, Don Araldo non ottenne per una manciata di voti la Presidenza del Senato della Repubblica, poi assegnata a maggioranza al "futuro" Capo dello Stato Francesco Cossiga.

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