Un bellissimo viaggio con una guida d’eccezione: Nino Lavermicocca
di Vittorio Polito - È stato pubblicato da Adda Editore il volume di Nino Lavermicocca (1942-2014), “Sulle ali del Levante”, raccolta di una serie di articoli pubblicati dal 2004 al 2013 sulla rivista di Aeroporti di Puglia “Ali del Levante”.
Il volume che si divide in tre parti dedicate a “La Puglia e il suo patrimonio archeologico, storico-artistico e folklorico”, “San Nicola, il Natale, il Presepe” e “Viaggi alla scoperta di nuovi orizzonti di conoscenza”, vuole essere un bellissimo viaggio con una guida d’eccezione, alla quale non si può che esprimere la propria commossa riconoscenza.Com’è noto, Lavermicocca, archeologo, ha diretto la Soprintendenza Archeologica della Puglia, in qualità di responsabile per la Regione del settore medievale ha condotto scavi programmatici ed esplorazioni di archeologia medievale. Promotore e animatore di mostre, attività didattiche, itinerari turistico-culturali, ha al suo attivo numerose pubblicazioni di carattere scientifico e divulgativo. Mi piace ricordare la sua ultima pubblicazione “La nave dei miracoli – Storie prodigiose di San Nicola di Bari” (Edizioni di Pagina), un bel volume che parla di San Nicola quale presenza tuttora viva e affascinante nel mondo contemporaneo, emblema ecumenico di un patrimonio mistico e mitico mirabilmente condiviso. Il desiderio del riconoscimento di San Nicola quale «patrimonio ed eredità europea e mondiale, fortemente condivisa». Nino Lavermicocca è stato un viaggiatore che ha percorso ogni strada possibile per raccogliere e studiare tracce per la devozione nicolaiana coniugata con l’arte e l’artigianato. E San Nicola lo proteggerà sicuramente nell’eternità.
Stefania Mola, che firma la prefazione «Grazie, Nino” scrive: ci ha lasciato un’impronta d’amore e conoscenza indelebili per la Puglia, sa di potersi concedere il lusso di pensieri non accademici, non istituzionali né formali, abbandonandosi semplicemente al ricordo affettuoso e sincero e mettendo da parte i toni da circostanza. Nino Lavermicocca è stato prima di tutto un vulcano. Lavorava a un’idea e già guardava oltre, moltiplicando i progetti, le prospettive, gli spunti, immaginando di poter fare, dire, raccontare, realizzare cose bellissime come solo l’amore e la fierezza del suo essere pugliese – e prima di tutto figlio di Bari vecchia – poteva suggerirgli».