A Bari si commemora il Giorno del Ricordo


BARI - Questa mattina l’assessore alle Culture Silvio Maselli ha deposto una corona d’alloro in via Martiri delle Foibe, in zona Santa Caterina, per celebrare il Giorno del ricordo e rinnovare la memoria della tragedia degli italiani e di tutte le vittime delle foibe, dell’esodo forzato degli istriani, fiumani e dalmati dalle loro terre nel secondo dopoguerra e della più complessa vicenda del confine orientale.

“Siamo qui per ricordare le dolorose vicende che per cinque lunghi anni hanno attraversato una porzione del nostro Paese in una terra di confine - ha dichiarato Silvio Maselli - alimentate da un’incomprensione lacerante tra popoli di cultura, fede religiosa e credo politici differenti. Quanto accaduto allora deve insegnarci che il dialogo è indispensabile e che il rispetto della vita umana è principio non negoziabile.

Gli anni delle foibe, che hanno visto morire migliaia di persone schiacciate da una macchina infernale che ha scambiato il desiderio di un mondo migliore con un meccanismo cieco ed efferato che privava della libertà e della vita stessa ,ci ricordano che i valori costituzionali, quelli per i quali i nostri padri e i nostri nonni hanno combattuto e vissuto immolando la propria libertà e la vita stessa, sono valori sempiterni che ci consentono oggi la convivenza nella libertà e nella democrazia.

Non dobbiamo dimenticare che quella strage per troppo tempo è rimasta non solo senza responsabili ma anche sottaciuta, chiusa in uno scrigno silenzioso che ha privato due volte della propria pace uomini e donne incolpevoli a causa di un odio cieco che per decenni ha impedito di scoprire le carte, di raccontare tutta la storia, tutta la verità.

Per questo oggi, sia pur tardivamente, siamo qui: per ricordare a tutti il valore di ogni vita umana e il rispetto che le si deve a prescindere da qualsiasi convincimento. Oggi rendiamo omaggio alle vittime delle foibe, alla loro memoria, ai loro familiari, risarcendoli almeno del diritto di ricordare, consapevoli che la memoria è indispensabile perché ogni democrazia possa continuare a dirsi tale”.

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