Banche: Cdm approva decreto. Renzi, sistema più solido che altrove

ROMA - "Il sistema italiano è solido, non è il più preoccupante del mondo, sono molto più preoccupato per banche di altri paesi anche più solidi dell'Italia anche perchè una crisi del sistema bancario, ad esempio, in Germania ha certo effetti anche da noi". A dirlo il premier Matteo Renzi al termine del cdm, spiegando che nel decreto "nessuna misura è risolutiva ma sono ulteriori tasselli di consolidamento del mosaico del sistema bancario".

Le Bcc saranno sotto una holding unica ma chi non vorrà aderire avrà il suo paracadute di uscita, l'accordo Ue sulle garanzie diventa legge, le vendite all'asta fallimentari saranno meno care e le norme per gli indennizzi ai risparmiatori arriveranno nei prossimi giorni. Dopo un cdm durato tre ore il governo vara il nuovo 'decreto banche', asciugato rispetto alle attese, e la riforma del settore cooperativo vede finalmente la luce, alla fine di mesi di frenate e modifiche con il governo che accoglie una delle proposte avanzate da alcuni segmenti della cooperazione critici del provvedimento.

Un risultato giunto al termine di un confronto dentro all'esecutivo con alcuni ministri che si sono impuntati contro l'ipotesi prospettata in extremis ieri sera di creare più gruppi, tornando allo schema originale proposto nell'autoriforma. Per la parte degli indennizzi invece si è deciso di andare avanti, come nelle attese, con i semplici decreti previsti dalla legge di stabilità e non più con un decreto legge. "Non c'è nessun rinvio" - ha chiosato il premier, le misure previste "per i rimborsi delle persone che verranno riconosciute come truffate dall'arbitrato sono sostanzialmente pronte e arriveranno a giorni". 

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