BARI - L’assessora all’Urbanistica Carla Tedesco rende noti i dati relativi alle istanze per i cambi di destinazione d’uso in applicazione della legge regionale n.16/2014, approvata dal Consiglio comunale con delibera n.31 del 18 giugno 2015.
Ad oggi sono pervenute agli uffici istanze relative ad 81 alloggi ubicati in diversi quartieri: San Paolo (1), Libertà (3), Poggiofranco (1), Carrassi (76).
Obiettivo della legge è quello di favorire il riuso e il recupero del patrimonio edilizio esistente che può soddisfare altre esigenze rispetto a quelle previste al momento dell’edificazione, evitando così nuove costruzioni e relativo consumo di suolo.
Nello specifico, come indicato dalla legge regionale, il Comune può consentire il cambio di destinazione d’uso degli immobili legittimamente edificati alla data di entrata in vigore della citata legge regionale. Questa norma esclude qualsiasi possibilità di incrementi volumetrici eccedenti rispetto a quanto previsto dello strumento urbanistico in vigore.
Le zone individuate come compatibili con questo provvedimento sono quelle di cui all’art. 39 (Zone per attività terziarie) e all’art. 50 (Aree di rinnovamento urbano a carattere terziario - direzionale di tipo B9) delle Norme tecniche di attuazione del PRG, che prevedono un mix di funzioni terziarie (uffici, commercio al minuto, alberghi, pubblici servizi ecc.) e di residenza. Queste zone sono state riconosciute idonee all’applicazione della norma in quanto eventuali mutamenti della destinazione d’uso degli immobili realizzati risulterebbero compatibili dal punto di vista ambientale e non altererebbero la funzionalità urbanistica delle zone interessate. I cittadini che intendono avvalersi di questa possibilità devono prevedere e assicurare la cessione (o monetizzazione) degli standard, ovvero le quantità minime di spazi pubblici, di cui occorre dotare le zone residenziali.
“In questi mesi, si sono rivolti agli uffici per avere delucidazioni sulla presentazione di queste istanze numerosi cittadini – dichiara l'assessora Carla Tedesco -. Questo è un risultato importante che ci indica un percorso da seguire, che è quello del riuso del patrimonio edilizio esistente che ha incontrato la sensibilità e le possibilità di tanti cittadini. Ed è proprio per andare incontro alle esigenze di questi, nella consapevolezza delle difficoltà economiche che il mercato ha vissuto negli ultimi anni, che con gli uffici stiamo predisponendo un meccanismo che consenta la rateizzazione degli oneri dovuti all'amministrazione, al fine di consentire ulteriore slancio a questa iniziativa”.
Ad oggi sono pervenute agli uffici istanze relative ad 81 alloggi ubicati in diversi quartieri: San Paolo (1), Libertà (3), Poggiofranco (1), Carrassi (76).
Obiettivo della legge è quello di favorire il riuso e il recupero del patrimonio edilizio esistente che può soddisfare altre esigenze rispetto a quelle previste al momento dell’edificazione, evitando così nuove costruzioni e relativo consumo di suolo.
Nello specifico, come indicato dalla legge regionale, il Comune può consentire il cambio di destinazione d’uso degli immobili legittimamente edificati alla data di entrata in vigore della citata legge regionale. Questa norma esclude qualsiasi possibilità di incrementi volumetrici eccedenti rispetto a quanto previsto dello strumento urbanistico in vigore.
Le zone individuate come compatibili con questo provvedimento sono quelle di cui all’art. 39 (Zone per attività terziarie) e all’art. 50 (Aree di rinnovamento urbano a carattere terziario - direzionale di tipo B9) delle Norme tecniche di attuazione del PRG, che prevedono un mix di funzioni terziarie (uffici, commercio al minuto, alberghi, pubblici servizi ecc.) e di residenza. Queste zone sono state riconosciute idonee all’applicazione della norma in quanto eventuali mutamenti della destinazione d’uso degli immobili realizzati risulterebbero compatibili dal punto di vista ambientale e non altererebbero la funzionalità urbanistica delle zone interessate. I cittadini che intendono avvalersi di questa possibilità devono prevedere e assicurare la cessione (o monetizzazione) degli standard, ovvero le quantità minime di spazi pubblici, di cui occorre dotare le zone residenziali.
“In questi mesi, si sono rivolti agli uffici per avere delucidazioni sulla presentazione di queste istanze numerosi cittadini – dichiara l'assessora Carla Tedesco -. Questo è un risultato importante che ci indica un percorso da seguire, che è quello del riuso del patrimonio edilizio esistente che ha incontrato la sensibilità e le possibilità di tanti cittadini. Ed è proprio per andare incontro alle esigenze di questi, nella consapevolezza delle difficoltà economiche che il mercato ha vissuto negli ultimi anni, che con gli uffici stiamo predisponendo un meccanismo che consenta la rateizzazione degli oneri dovuti all'amministrazione, al fine di consentire ulteriore slancio a questa iniziativa”.