OSTUNI - In questi ultimi tempi la nostra regione è stata fucina di tante nuove promesse del mondo dello spettacolo e della comunicazione. Un fervore di giovani arrivati al successo dopo talent, casting, eventi e format che hanno permesso di accendere i riflettori della ribalta su tali nuove figure emergenti. Dopo Scamarcio, Alessandra Amoroso, Emma, Antonio Maggio, Renzo Rubino e Giuseppe Pagano (il più bello d'Italia 2016) si affaccia sul panorama artistico una valente figura, Mario Ricchiuti, originario di Castellaneta, che immediatamente riporta alla memoria il celebre divo Rodolfo Valentino. Il Giornale di Puglia ha rivolto a questo giovane alcune brevi domande.
D: Come ti senti quando pensi che presto potresti ripercorrere le orme di un tuo conterraneo molto celebre come Riccardo Scamarcio?
R: Per me conta sempre e comunque riuscire ad essere se stessi, e quel ragazzo semplice e spontaneo, che le persone che mi vogliono bene e quelle che credono in me conoscono e apprezzano. Specialmente, in un contesto che va soggetto a mode e forti cambiamenti imposti dal dover interpretare tanti ruoli diversi, come il mio settore dello spettacolo.
D: Se tu, Mario, avessi, allora, la possibilità di scegliere con chi iniziare a collaborare, quale personaggio sceglieresti?
R: A breve, sarò impegnato per la regia di Carlo Micolano, a rappresentare “l'alter ego” di Massimo Ciavarro, che in realtà segna il mio vero e proprio debutto. Indubbiamente il campo dello spettacolo offre tante figure di maestri illustri e consente di esprimere molto opportunamente una propria individualità e caratterizzazione.
D: Dove punteresti nella scelta delle location per i tuoi prossimi lavori?
R: Senz'altro il mio cuore di pugliese batte per la mia terra. Per me è una grande scommessa impegnare tutte le mie forze, avendo come incantevoli scenari, le città, i borghi e i paesaggi di questa fantastica regione. Sono consapevole, però, che Roma e Milano sono gli altri due poli di decisiva attrazione artistica.
D: Mario, come ti vedi da qui a 10 anni?
R: Sinceramente preferisco volare basso e godermi il momento, ma con lo sguardo aperto verso il futuro. Solo se continuerò a fare bene il mio lavoro, cercando di migliorarmi, passo dopo passo, potrò raggiungere importanti traguardi e consensi da parte del pubblico, che già comincia ad interessarsi a me.
D: Come ti senti quando pensi che presto potresti ripercorrere le orme di un tuo conterraneo molto celebre come Riccardo Scamarcio?
R: Per me conta sempre e comunque riuscire ad essere se stessi, e quel ragazzo semplice e spontaneo, che le persone che mi vogliono bene e quelle che credono in me conoscono e apprezzano. Specialmente, in un contesto che va soggetto a mode e forti cambiamenti imposti dal dover interpretare tanti ruoli diversi, come il mio settore dello spettacolo.
D: Se tu, Mario, avessi, allora, la possibilità di scegliere con chi iniziare a collaborare, quale personaggio sceglieresti?
R: A breve, sarò impegnato per la regia di Carlo Micolano, a rappresentare “l'alter ego” di Massimo Ciavarro, che in realtà segna il mio vero e proprio debutto. Indubbiamente il campo dello spettacolo offre tante figure di maestri illustri e consente di esprimere molto opportunamente una propria individualità e caratterizzazione.
D: Dove punteresti nella scelta delle location per i tuoi prossimi lavori?
R: Senz'altro il mio cuore di pugliese batte per la mia terra. Per me è una grande scommessa impegnare tutte le mie forze, avendo come incantevoli scenari, le città, i borghi e i paesaggi di questa fantastica regione. Sono consapevole, però, che Roma e Milano sono gli altri due poli di decisiva attrazione artistica.
D: Mario, come ti vedi da qui a 10 anni?
R: Sinceramente preferisco volare basso e godermi il momento, ma con lo sguardo aperto verso il futuro. Solo se continuerò a fare bene il mio lavoro, cercando di migliorarmi, passo dopo passo, potrò raggiungere importanti traguardi e consensi da parte del pubblico, che già comincia ad interessarsi a me.