Emiliano: “Da oggi la decarbonizzazione diventa un impegno politico per la Puglia”

LECCE - “Dobbiamo inserire dentro la decisione politica l’approccio scientifico e prendere le decisioni non in base a una presunta convenienza economica ma in base a studi rigorosi e approfonditi come questo che stiamo presentando oggi. Uno studio che ci restituisce, con un po’ di preoccupazione, alcuni dati da esaminare con cautela, soprattutto per quanto riguarda la percentuale dei tumori connessi all’inquinamento ambientale (polmone e vescica) che, in determinate aree, è sopra la media nazionale, e anche regionale. Apparentemente non ci sono cause di inquinamento ambientale in quelle zone anche se non è da escludere, anzi c’è il fondato sospetto, che siano stati proprio i residui dei fumi dei due impianti a carbone più grandi d’Europa che sorgono in Puglia (Ilva e centrale Enel di Cerano) a raggiungere quelle particolari aree”.

Così il presidente della Regione Puglia Michele Emiliano che questa mattina ha partecipato  a Lecce alla presentazione del report “Ambiente e salute in provincia di Lecce” promosso dalla REPol, la rete di prevenzione oncologica leccese, nata all’indomani della estensione alle province di Brindisi e Lecce delle attività del Centro salute e Ambiente di Taranto e già trasformata in Centro salute e Ambiente di Lecce. Il Report Ambiente e Salute consta di quasi 450 pagine con sette parti specifiche di approfondimento (Acque, Suolo, Aria, Dati epidemiologici, Agenti fisici, Stili di vita ed Alimentazione, Sistemi naturali).

Il Presidente Emiliano ha dunque ribadito ancora una volta l’impegno della sua amministrazione a procedere alla totale de carbonizzazione della Puglia: “da oggi quella che era una proposta diventa un impegno di natura politica della Regione Puglia, esigerò che con questi dati venga data una risposta. E’ un mio diritto dovere giuridico”.

“Per anni e anni siamo stati in silenzio – ha aggiunto Emiliano - ma i dati epidemiologici che stiamo presentando oggi ci dicono, con la forza dei numeri, che la decarbonizzazione va  fatta, ed è una battaglia che non deve avere colori politici, ma che si deve basare sull’approccio scientifico, ragionando appunto sui dati. C’è ancora chi dice che non si può convertire l’Ilva o la centrale Enel dal carbone al gas perché costa troppo. Chi pensa che l’energia o l’acciaio vadano prodotti col carbone perché costa meno, anche se questo mette a rischio la salute. Ebbene, se morire costa poco e sopravvivere costa molto, c’è qualcosa che non va nel ragionamento. Questa non è economia, ma un delirio da curare”.

“La proposta di decarbonizzazione della Regione Puglia, che è stata già presentata a Parigi alla presenza del Ministro dell’Ambiente – ha ricordato il Presidente - parte dal presupposto che in Italia arriveranno enormi quantitativi di gas. Se si riuscisse a negoziare compensazioni ambientali anche sul prezzo del gas (che è la chiave del ragionamento), e considerando in modo razionale le esigenze della produzione, l’operazione sarebbe anche economicamente fattibile. Tra l’altro dobbiamo rapidamente adempiere agli obblighi che l’Italia ha preso a Kyoto anni fa e che ha riconfermato a Parigi lo scorso dicembre alla Conferenza sul clima. Io credo nelle regole e cerco di applicarle. Penso di non dover fare nessuno sforzo per convincere il presidente del Consiglio ad attuare la decarbonizzazione dell’Ilva e dell’Enel perché siamo obbligati a farlo. Però pretendiamo una risposta sulla nostra proposta. Attendiamo pazientemente, non rivolteremo il tavolo e non faremo polemiche, ma vogliamo una risposta. La chiedo da due mesi”.

Emiliano ha anche sottolineato come un processo di questo tipo potrebbe anche vedere allontanarsi il rischio di infrazione per aiuti di stato “perché per adempiere a indirizzi obbligatori, alla luce delle intese che abbiamo sottoscritto per decarbonizzare, è possibile utilizzare anche fondi pubblici”.

 Su Ilva infine Emiliano ha ribadito che “se il governo considera questa azienda strategica per il nostro paese, l’ unica cosa che può fare è immediatamente avviare il processo di de carbonizzazione”.

“La Puglia – ha concluso Emiliano -  è stanca di produrre energia per il resto del paese e di avere in cambio dati sui  tumori come quelli che sono stati presentati oggi”.

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