Esercito a Bari: resta diviso il Consiglio Comunale
di Nicola Zuccaro - Il riesplodere della guerra fra i clan per il controllo del traffico degli stupefacenti e che ha visto, nel giro di 8 giorni, il quartiere San Pio quale teatro di due agguati (il primo dei quali mortali), insieme alle altre emergenze quali furti, rapine ai tir e presso i bancomat degli uffici postali e degli istituti bancari nel territorio della città di Bari del contiguo hinterland metropolitano ha
indotto non pochi consiglieri comunali del capoluogo a proporre - a mezzo di una richiesta formale - l'invio dell'Esercito presso lo stesso.
Nel prendere spunto da quanto avvenuto a Napoli nelle ultime settimane, sia pure in un contesto criminale e sociale diverso da Bari - sostiene Filippo Melchiorre - è indispensabile che lo Stato dia un forte segnale, attraverso l'impiego ed il dispiegamento di un contigente composto da militari specializzati nel presidio del territorio. Ma il parere favorevole del consigliere comunale di Fratelli d'Italia a Palazzo di città resta, a tutt'oggi, l'unico a poter essere riportato sul notes del Giornale di Puglia.
Contrari a questa sono: Sabino Mangano e Francesco Colella. Per i consiglieri comunali del Movimento 5 Stelle, occorre lavorare sia sulla prevenzione che sul rafforzamento del sistema di detenzione e su quello legato - dopo l'espiazione della pena - al successivo status di sorvegliato speciale, per il quale i pentastellati propongono un regime di costante vigilanza, sulla falsariga del confino di mussoliniana memoria. Ma, come si dice dalle nostre parti, le chiacchiere se le porta via il vento e quindi, senza un concreto atto politico della Commissione Speciale per l'Ordine e la Sicurezza Pubblica, presieduta dal sindaco e a cui aderiscono i capigruppo delle formazioni politiche che siedono in Aula Dalfino, questa richiesta rischierà di restare lettera morta, pur senza la convocazione di una seduta monotematica.
Nel prendere spunto da quanto avvenuto a Napoli nelle ultime settimane, sia pure in un contesto criminale e sociale diverso da Bari - sostiene Filippo Melchiorre - è indispensabile che lo Stato dia un forte segnale, attraverso l'impiego ed il dispiegamento di un contigente composto da militari specializzati nel presidio del territorio. Ma il parere favorevole del consigliere comunale di Fratelli d'Italia a Palazzo di città resta, a tutt'oggi, l'unico a poter essere riportato sul notes del Giornale di Puglia.
Contrari a questa sono: Sabino Mangano e Francesco Colella. Per i consiglieri comunali del Movimento 5 Stelle, occorre lavorare sia sulla prevenzione che sul rafforzamento del sistema di detenzione e su quello legato - dopo l'espiazione della pena - al successivo status di sorvegliato speciale, per il quale i pentastellati propongono un regime di costante vigilanza, sulla falsariga del confino di mussoliniana memoria. Ma, come si dice dalle nostre parti, le chiacchiere se le porta via il vento e quindi, senza un concreto atto politico della Commissione Speciale per l'Ordine e la Sicurezza Pubblica, presieduta dal sindaco e a cui aderiscono i capigruppo delle formazioni politiche che siedono in Aula Dalfino, questa richiesta rischierà di restare lettera morta, pur senza la convocazione di una seduta monotematica.