BARI - Nota del consigliere regionale del M5S, Mario Conca che questa mattina ha partecipato, in rappresentanza del Gruppo consiliare, alla cerimonia in Prefettura.
“Foiba è l'anagramma di fobia, paura, una parola chiave - dichiara Conca - che ha caratterizzato un periodo buio del secondo dopoguerra, allorquando 10 mila italiani furono gettati vivi in cavità carsiche al confine con l'allora Impero di Tito e 350 mila fuggirono alla ricerca di una dimora sicura per scampare ad un destino infausto ed incerto. Fratelli d'Italia, della Venezia - Giulia, venduti con il patto di Jalta e lasciati alla mercé di una dittatura desiderosa di vendicarsi. Una shoah poco conosciuta, connotata dal colpevole silenzio dei comunisti del tempo, che evidentemente ebbero paura di scontentare il dittatore Tito, e dall'omertoso non agire dei democristiani di allora che probabilmente vollero nascondere le loro corresponsabilità.
Una paura - prosegue Conca - che ha fatto sì che la politica non ne parlasse fino al 10 febbraio 2004, quando nel parlamento fu istituito il giorno della memoria. Le parole non dette e le azioni non fatte possono essere perdonate ma giammai dimenticate e visto che gli immigrati inghiottiti dall'oceano stanno diventando gli infoibati di oggi, il mio auspicio è che d'ora innanzi la Politica si moralizzi e si assuma le proprie responsabilità per evitare che tragedie simili abbiano a ripetersi impunemente", conclude Conca.
“Foiba è l'anagramma di fobia, paura, una parola chiave - dichiara Conca - che ha caratterizzato un periodo buio del secondo dopoguerra, allorquando 10 mila italiani furono gettati vivi in cavità carsiche al confine con l'allora Impero di Tito e 350 mila fuggirono alla ricerca di una dimora sicura per scampare ad un destino infausto ed incerto. Fratelli d'Italia, della Venezia - Giulia, venduti con il patto di Jalta e lasciati alla mercé di una dittatura desiderosa di vendicarsi. Una shoah poco conosciuta, connotata dal colpevole silenzio dei comunisti del tempo, che evidentemente ebbero paura di scontentare il dittatore Tito, e dall'omertoso non agire dei democristiani di allora che probabilmente vollero nascondere le loro corresponsabilità.
Una paura - prosegue Conca - che ha fatto sì che la politica non ne parlasse fino al 10 febbraio 2004, quando nel parlamento fu istituito il giorno della memoria. Le parole non dette e le azioni non fatte possono essere perdonate ma giammai dimenticate e visto che gli immigrati inghiottiti dall'oceano stanno diventando gli infoibati di oggi, il mio auspicio è che d'ora innanzi la Politica si moralizzi e si assuma le proprie responsabilità per evitare che tragedie simili abbiano a ripetersi impunemente", conclude Conca.