BARI - Il Giorno del Ricordo 2016 sarà celebrato mercoledì 10 febbraio con una cerimonia nella Prefettura di Bari (ore 10, Salone degli specchi), organizzata dal Consiglio regionale della Puglia e dall’Ufficio Territoriale del Governo. Alla presenza di studenti delle scuole superiori, un seminario storico approfondirà i temi che la legge statale 92 del 2004 chiede di affrontare per “conservare e rinnovare la memoria della tragedia degli italiani e di tutte le vittime delle foibe, dell’esodo dalle loro terre degli istriani, fiumani e dalmati nel secondo dopoguerra e della più complessa vicenda del confine orientale”.
Apriranno i lavori il prefetto Carmela Pagano e il presidente del Consiglio pugliese Mario Loizzo. I contenuti storici saranno a cura dell’Ipsaic, l’istituto per le ricerche sul ‘900 che ha sede presso la Biblioteca consiliare “Teca del Mediterraneo”. Interverranno il direttore Vito Antonio Leuzzi, la prof.ssa Anna Gervasio (figlia di profughi) e un testimone diretto dell’esilio dall’Istria, il prof. Dionisio Simone.
Nato a Pola, di origini polignanesi, nel 1947 ha dovuto lasciare giovanissimo la città, con la famiglia e gli oltre 250mila italiani costretti ad abbandonare case e beni, rientrando da profughi in Italia, per la politica di “slavizzazione” dei territori settentrionali della Jugoslavia.
Vive a Bari, dopo avere insegnato lettere classiche a Taranto, Gioia del Colle, Conversano e nel liceo classico barese "Orazio Flacco". È autore dell’unico dizionario istriano-italiano: un vocabolario sull’esodo, con riflessioni e pensieri in dialetto polesano ("Le parole nostre", Edizioni Dal Sud, 2014).
Apriranno i lavori il prefetto Carmela Pagano e il presidente del Consiglio pugliese Mario Loizzo. I contenuti storici saranno a cura dell’Ipsaic, l’istituto per le ricerche sul ‘900 che ha sede presso la Biblioteca consiliare “Teca del Mediterraneo”. Interverranno il direttore Vito Antonio Leuzzi, la prof.ssa Anna Gervasio (figlia di profughi) e un testimone diretto dell’esilio dall’Istria, il prof. Dionisio Simone.
Nato a Pola, di origini polignanesi, nel 1947 ha dovuto lasciare giovanissimo la città, con la famiglia e gli oltre 250mila italiani costretti ad abbandonare case e beni, rientrando da profughi in Italia, per la politica di “slavizzazione” dei territori settentrionali della Jugoslavia.
Vive a Bari, dopo avere insegnato lettere classiche a Taranto, Gioia del Colle, Conversano e nel liceo classico barese "Orazio Flacco". È autore dell’unico dizionario istriano-italiano: un vocabolario sull’esodo, con riflessioni e pensieri in dialetto polesano ("Le parole nostre", Edizioni Dal Sud, 2014).