"Mobilitare un ampio spettro di politiche per migliorare le opportunità di lavoro per i disoccupati e facilitare il loro ritorno al lavoro resta una priorità per le riforme" in Italia, dato che "la disoccupazione rimane molto alta, soprattutto per i giovani e per chi è senza lavoro da lungo tempo". A scriverlo l'Ocse nel suo rapporto 'Going for Growth', presentato al G20 finanziario di Shanghai.
Sul fronte lavoro, l'Ocse sollecita l'Italia a "portare avanti il riequilibrio della protezione dal posto di lavoro al reddito del lavoratore, riducendo il dualismo del mercato con assunzioni e licenziamenti più flessibili e procedure legali più prevedibili e meno costose", e ad "accentuare le politiche attive del lavoro, in particolare concentrando le risorse sui disoccupati di lungo periodo". L'organizzazione sottolinea poi come su questi fronti si siano già fatti alcuni passi avanti, con la creazione dell'Agenzia nazionale per le politiche attive del lavoro, un "nuoco contratto con procedure di interruzione meno costose e un sistema di tutele crescenti" affiancato da "sussidi di disoccupazione universali condizionati alla partecipazione a programmi", e "rilevanti decreti mirati a migliorare l'efficienza dei tribunali civili nei casi di bancarotta".
L'Italia deve "migliorare l'efficienza della struttura fiscale, riducendo le distorsioni e gli incentivi ad evadere, riducendo gli elevati tassi nominali di imposizioni e abolendo diverse spese fiscali". E' una delle raccomandazioni formulate dall'Ocse.
SCHAEUBLE, NO A NUOVI STIMOLI FISCALI - Il ministro delle finanze tedesco, Wolfgang Shaeuble, dice 'no' ad un piano di stimoli fiscali da parte del G20, sottolineando che occorre concentrarsi "sulle riforme strutturali" per rafforzare la crescita. "Parlare di ulteriori stimoli non fa altro che distrarre dal vero compito" dei Paesi, ha detto Schaeuble a Shanghai alla vigilia del G20, riferisce Bloomberg. La Germania "non è d'accordo circa un pacchetto di stimoli fiscali al G20, come altri sostengono nel caso in sui si dovessero materializzare prospettive di rischi".
Sul fronte lavoro, l'Ocse sollecita l'Italia a "portare avanti il riequilibrio della protezione dal posto di lavoro al reddito del lavoratore, riducendo il dualismo del mercato con assunzioni e licenziamenti più flessibili e procedure legali più prevedibili e meno costose", e ad "accentuare le politiche attive del lavoro, in particolare concentrando le risorse sui disoccupati di lungo periodo". L'organizzazione sottolinea poi come su questi fronti si siano già fatti alcuni passi avanti, con la creazione dell'Agenzia nazionale per le politiche attive del lavoro, un "nuoco contratto con procedure di interruzione meno costose e un sistema di tutele crescenti" affiancato da "sussidi di disoccupazione universali condizionati alla partecipazione a programmi", e "rilevanti decreti mirati a migliorare l'efficienza dei tribunali civili nei casi di bancarotta".
L'Italia deve "migliorare l'efficienza della struttura fiscale, riducendo le distorsioni e gli incentivi ad evadere, riducendo gli elevati tassi nominali di imposizioni e abolendo diverse spese fiscali". E' una delle raccomandazioni formulate dall'Ocse.
SCHAEUBLE, NO A NUOVI STIMOLI FISCALI - Il ministro delle finanze tedesco, Wolfgang Shaeuble, dice 'no' ad un piano di stimoli fiscali da parte del G20, sottolineando che occorre concentrarsi "sulle riforme strutturali" per rafforzare la crescita. "Parlare di ulteriori stimoli non fa altro che distrarre dal vero compito" dei Paesi, ha detto Schaeuble a Shanghai alla vigilia del G20, riferisce Bloomberg. La Germania "non è d'accordo circa un pacchetto di stimoli fiscali al G20, come altri sostengono nel caso in sui si dovessero materializzare prospettive di rischi".