di Vittorio Polito - È in distribuzione il primo numero del 2016 del periodico ‘Realtà Forense’, organo delSindacato Avvocati di Bari. Latestata vede come direttore editoriale Francesco Maione, responsabile Nicola Bonasia e vice direttore Giovanni Cavalli.
In prima pagina compare una notizia che in molti aspettavamo e che forse mette tutti d’accordo per quanto riguarda il Polo della Giustizia: si farà alle ‘Casermette’ tra via Fanelli e via Alberotanza’. L’avv. Francesco Maione nel darne notizia riporta integralmente l’affermazione del presidente Emiliano: ‘Il progetto della cittadella della giustizia è tramontato, ci ha impedito per quindici anni di risolvere questa questione. Adesso il cielo si è rischiarato, grazie ad una lunghissima battaglia amministrativa e giudiziaria, ed è possibile immaginare, nelle aree prescelte dal Comune, dove costruire la sede unica degli uffici giudiziari del Distretto di Corte di Appello di Bari’.
Ora a Bari tutti aspettano che il Governo avvii le procedure finalizzate alla gara pubblica per il project-financing: vedremo se il Governo del fare del presidente Renzi metterà il turbo ad un annoso problema.
Degno di nota, per il ricordo appassionato e colto stilato da Ernesto Cianciola, l’articolo dedicato a Padre Rodolfo Bozzi, a volte citato solo per essere stato il Rettore dell’Istituto Di Cagno Abbrescia, mentre stiamo parlando di uno dei più famosi docenti europei di Filosofia del Diritto.
Con disappunto ho letto che si continua a navigare a vista per curare i mali della giustizia e sono rimasto basito nel leggere l’articolo a firma di Vincenzo Bonifacio dal titolo:‘Legge Pinto: più difficile se non impossibile ottenere i risarcimenti’.
Con mio enorme stupore alla sinistra di questo articolo ho trovato una strabiliante poesia che ricordavo aver sentito declamare a memoria, il giorno di S. Biagio, da Gianni Cavalli ad un pubblico attento e attempato: Cavalli era riuscito a parlare del suo amico Tusiani, cosa che ormai da anni fa sempre, prendendo a pretesto che la parola anziano va bandita nei luoghi in cui ci sono individui curiosi, disposti ad imparare. Ho risentito la registrazione della serata fatta da un amico e devo dire che l’editore dopo ‘badili e vanghe’ ha avuto un attimo di esitazione - vuoto di memoria? - e dopo alcuni secondi invece di dire ‘spazzanevi elettrici’, come riportato nel testo, ha detto ‘gatti delle nevi’. In verità oltre ad avere sette vite come i ‘felini-cavalli’, dimostra abilità nel trovare sempre soluzioni risolutive, anche se poche volte ottimali.
Sono contento per Joseph Tusiani che, per tutti noi frequentatori di casa Levante è diventato un grande amico, ma sono da pubblicista felice che i tanti lettori, non solo avvocati o addetti ai lavori, di Realtà Forense possano avere la fortuna di imbattersi in una gloria dello spessore del poeta italo-americano.
Molto belle le immagini che hanno impreziosito il giornale tratte da quello scrigno di 1200 pagine che è il libro di V. A. Melchiorre ‘Storie baresi’: rivedere il vecchio Palazzo di Giustizia mi fa pensare che demolire è come ferire un corpo e attendere che il destino si compia.
Il commiato del Presidente del Tribunale di Bari, Savino, in quiescenza dopo 49 anni di servizio, chiude l’ultima pagina della testata e mi piace riportare il corollario finale della relazione letta dal magistrato al momento del commiato: ‘Ultimi due principi essenziali da segnalare sono la uniformità delle decisioni in definizione di questioni di fatto e giuridiche uguali e analoghe…e la necessità di rendere giustizia in tempi ragionevoli’.
Mi sembrano considerazioni ragionevoli, che non si vergognano di ammettere che quando la giustizia si ecclissa, la vita civile si complica.
Ho lasciato da parte la notizia forse più importante per l’Avvocatura: il Consiglio Nazionale Forense darà vita ad un nuovo giornale dal titolo ‘Il Dubbio - quotidiano dei garantisti’.
Mi è parso di capire leggendo, da ‘profano’, l’articolo di Luigi Pansini che si paventi che simile iniziativa possa determinare per l’Avvocatura più rischi che benefici. Nell’affidare l’interpretazione ai lettori vi regalo due frasi celebri che non aiuteranno a dissipare dubbi, ma alimenteranno la voglia di garantismo.
‘La spiga, che la grandine del dubbio ha piegato, non può rialzarsi e ondeggiare al vento della vita’. (Ibsen)
‘Ci sono dubbi che vanno risolti, altri che non possono essere risolti, altri ancora che è meglio non risolvere’. (Gervaso)
In prima pagina compare una notizia che in molti aspettavamo e che forse mette tutti d’accordo per quanto riguarda il Polo della Giustizia: si farà alle ‘Casermette’ tra via Fanelli e via Alberotanza’. L’avv. Francesco Maione nel darne notizia riporta integralmente l’affermazione del presidente Emiliano: ‘Il progetto della cittadella della giustizia è tramontato, ci ha impedito per quindici anni di risolvere questa questione. Adesso il cielo si è rischiarato, grazie ad una lunghissima battaglia amministrativa e giudiziaria, ed è possibile immaginare, nelle aree prescelte dal Comune, dove costruire la sede unica degli uffici giudiziari del Distretto di Corte di Appello di Bari’.
Ora a Bari tutti aspettano che il Governo avvii le procedure finalizzate alla gara pubblica per il project-financing: vedremo se il Governo del fare del presidente Renzi metterà il turbo ad un annoso problema.
Degno di nota, per il ricordo appassionato e colto stilato da Ernesto Cianciola, l’articolo dedicato a Padre Rodolfo Bozzi, a volte citato solo per essere stato il Rettore dell’Istituto Di Cagno Abbrescia, mentre stiamo parlando di uno dei più famosi docenti europei di Filosofia del Diritto.
Con disappunto ho letto che si continua a navigare a vista per curare i mali della giustizia e sono rimasto basito nel leggere l’articolo a firma di Vincenzo Bonifacio dal titolo:‘Legge Pinto: più difficile se non impossibile ottenere i risarcimenti’.
Con mio enorme stupore alla sinistra di questo articolo ho trovato una strabiliante poesia che ricordavo aver sentito declamare a memoria, il giorno di S. Biagio, da Gianni Cavalli ad un pubblico attento e attempato: Cavalli era riuscito a parlare del suo amico Tusiani, cosa che ormai da anni fa sempre, prendendo a pretesto che la parola anziano va bandita nei luoghi in cui ci sono individui curiosi, disposti ad imparare. Ho risentito la registrazione della serata fatta da un amico e devo dire che l’editore dopo ‘badili e vanghe’ ha avuto un attimo di esitazione - vuoto di memoria? - e dopo alcuni secondi invece di dire ‘spazzanevi elettrici’, come riportato nel testo, ha detto ‘gatti delle nevi’. In verità oltre ad avere sette vite come i ‘felini-cavalli’, dimostra abilità nel trovare sempre soluzioni risolutive, anche se poche volte ottimali.
Il
celebre poeta italo-americano Joseph Tusiani ha inviato al suo amico editore
Gianni Cavalli la poesia che riportiamo, dedicata alla recente nevicata che
ha colpito New York.
Il
mitico professore, nativo di San Marco in Lamis e in America dal 1947,recentemente
è stato insignito dal Governatore Cuomo dell’onorificenza “New York State Poet
Laureate Emeritus”.
IL RIMPROVERO
DELLA NEVE
Se
tutta questa neve che ricama
alberi
e tetti, ed ogni grattacielo
trasforma
in levità di filigrana,
se
tutta questa poesia potesse
dalla
prosa degli uomini difendersi,
cosa
direbbe? “Per voi son discesa,
per
ricordarvi il presepe piccino
con
quel suo dolce Bambino Divino,
che,
dopo men di un mese, avete tutti
dimenticato
già. Sono caduta
per
rialzare voi ai cieli miei,
ogni
vostro pensiero sollevando
a
una bellezza mai prima veduta.
E
voi che fate? Con badili e vanghe
e
spazzanevi elettrici volete
liberarvi
di me, come se io fossi
peggio
che peste bubbonica. Pazzi,
pazzi
che siete! Per un’ora almeno
godetevi
la pace ch’io vi dono.
Non
abbiate paura: torneranno
tutte
le vostre angosce e, col lavoro
antico,
torneran gli antichi guai.”
Joseph Tusiani
New York, 27 gennaio 2016
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Molto belle le immagini che hanno impreziosito il giornale tratte da quello scrigno di 1200 pagine che è il libro di V. A. Melchiorre ‘Storie baresi’: rivedere il vecchio Palazzo di Giustizia mi fa pensare che demolire è come ferire un corpo e attendere che il destino si compia.
Il commiato del Presidente del Tribunale di Bari, Savino, in quiescenza dopo 49 anni di servizio, chiude l’ultima pagina della testata e mi piace riportare il corollario finale della relazione letta dal magistrato al momento del commiato: ‘Ultimi due principi essenziali da segnalare sono la uniformità delle decisioni in definizione di questioni di fatto e giuridiche uguali e analoghe…e la necessità di rendere giustizia in tempi ragionevoli’.
Mi sembrano considerazioni ragionevoli, che non si vergognano di ammettere che quando la giustizia si ecclissa, la vita civile si complica.
Ho lasciato da parte la notizia forse più importante per l’Avvocatura: il Consiglio Nazionale Forense darà vita ad un nuovo giornale dal titolo ‘Il Dubbio - quotidiano dei garantisti’.
Mi è parso di capire leggendo, da ‘profano’, l’articolo di Luigi Pansini che si paventi che simile iniziativa possa determinare per l’Avvocatura più rischi che benefici. Nell’affidare l’interpretazione ai lettori vi regalo due frasi celebri che non aiuteranno a dissipare dubbi, ma alimenteranno la voglia di garantismo.
‘La spiga, che la grandine del dubbio ha piegato, non può rialzarsi e ondeggiare al vento della vita’. (Ibsen)
‘Ci sono dubbi che vanno risolti, altri che non possono essere risolti, altri ancora che è meglio non risolvere’. (Gervaso)