BARI - "La proposta dell'Ue di aumentare la quota di importazione dell'olio tunisino, voluta dalla Mogherini e andata avanti al Parlamento europeo grazie ai voti del Pd, è dannosa per le produzioni locali e non aiuta la Tunisia. Per questo, noi del Movimento 5 Stelle saremo compatti alla Plenaria di giovedi' per fermare questo ulteriore schiaffo all'agricoltura italiana, in particolare a quella del Sud e della Puglia". Lo dice l'eurodeputata del Movimento 5 Stelle, Rosa D'Amato, commentando la proposta della Commissione Ue, che sarà votata domani, giovedi' 25 febbraio, al Parlamento europeo, di aumentare di 70 tonnellate nel biennio 2016-2017 la quota di olio importato in Europa dalla Tunisia.
"Se l'obiettivo è aiutare la Tunisia, colpita duramente dagli attentati terroristici - continua D'Amato - noi ci siamo, ma non è fomentando 'guerre commerciali tra poveri' che raggiungeremo tale obiettivo. Quello che serve è una strategia euro-mediterranea che unisca paesi Ue ed extra-Ue che producono olio d'oliva. Una strategia che miri a promuovere un'olivicoltura sostenibile e di qualità e che al contempo porti ad aumentare il consumo mondiale di olio d'oliva ben sopra la soglia attuale di 3 milioni di tonnellate all'anno. Solo cosi' - conclude l'eurodeputata M5S - potremmo difendere e promuovere le produzioni locali e al contempo aiutare le produzioni emergenti come quella tunisina".
"Se l'obiettivo è aiutare la Tunisia, colpita duramente dagli attentati terroristici - continua D'Amato - noi ci siamo, ma non è fomentando 'guerre commerciali tra poveri' che raggiungeremo tale obiettivo. Quello che serve è una strategia euro-mediterranea che unisca paesi Ue ed extra-Ue che producono olio d'oliva. Una strategia che miri a promuovere un'olivicoltura sostenibile e di qualità e che al contempo porti ad aumentare il consumo mondiale di olio d'oliva ben sopra la soglia attuale di 3 milioni di tonnellate all'anno. Solo cosi' - conclude l'eurodeputata M5S - potremmo difendere e promuovere le produzioni locali e al contempo aiutare le produzioni emergenti come quella tunisina".