BARI - Nel giorno del ventiseiesimo anniversario dalla scomparsa di Sandro Pertini, l'on. Alberto Losacco ne traccia un piccolo ricordo partendo dalle parole del discorso di insediamento di colui che viene definito da molti "Il Presidente più amato dagli Italiani". Alla mente del deputato barese torna anche la figura dell'attuale Presidente Mattarella, allo stesso modo amato e rispettato per le sue battaglie per la legalità.
"Il 24 febbraio 1990 moriva Sandro Pertini, - dichiara Losacco - indimenticato Presidente della Repubblica, partigiano, socialista, uomo delle istituzioni ma anche e soprattutto uomo della gente, del popolo. Il presidente che più di tutti ha innovato il Quirinale, nel senso che ha cambiato radicalmente il ruolo e le funzioni della Presidenza della Repubblica. Un politico innamorato della legalità e della giustizia sociale.
Per meglio capire quanto avrebbe inciso Pertini dal Quirinale, basta leggere alcune parti del discorso di insediamento del 9 luglio 1978:
“Onorevoli senatori, onorevoli deputati, signori delegati regionali, nella mia tormentata vita mi sono trovato più volte di fronte a situazioni difficili e le ho sempre affrontate con animo sereno, perché sapevo che sarei stato solo io a pagare, solo con la mia fede politica e con la mia coscienza.
Dovrò essere il tutore delle garanzie e dei diritti costituzionali dei cittadini. Dovrò difendere l’unità e l’indipendenza della nazione nel rispetto degli impegni internazionali e delle sue alleanze, liberamente contratte. Dobbiamo prepararci ad inserire sempre più l’Italia nella comunità più vasta, che è l’Europa, avviata alla sua unificazione con il Parlamento europeo, che l’anno prossimo sarà eletto a suffragio diretto.
L’Italia, a mio avviso, deve essere nel mondo portatrice di pace: si svuotino gli arsenali di guerra. Sorgente di vita per milioni di creature umane che lottano contro la fame. Il nostro popolo generoso si è sempre sentito fratello a tutti i popoli della terra. Questa la strada, la strada della pace che noi dobbiamo seguire".
Un presidente che sarebbe diventato il più accanito sostenitore delle battaglie contro la corruzione e l'illegalità, in difesa della democrazia e della repubblica parlamentare. In particolare per questi ultimi aspetti, viene in mente l'attuale Presidente Mattarella, così autorevole, amato e rispettato dalla gente, così lontano dalle beghe politiche e dagli intrighi di palazzo, così forte nel denunciare la corruzione e l'illegalità diffuse", conclude Losacco.
"Il 24 febbraio 1990 moriva Sandro Pertini, - dichiara Losacco - indimenticato Presidente della Repubblica, partigiano, socialista, uomo delle istituzioni ma anche e soprattutto uomo della gente, del popolo. Il presidente che più di tutti ha innovato il Quirinale, nel senso che ha cambiato radicalmente il ruolo e le funzioni della Presidenza della Repubblica. Un politico innamorato della legalità e della giustizia sociale.
Per meglio capire quanto avrebbe inciso Pertini dal Quirinale, basta leggere alcune parti del discorso di insediamento del 9 luglio 1978:
“Onorevoli senatori, onorevoli deputati, signori delegati regionali, nella mia tormentata vita mi sono trovato più volte di fronte a situazioni difficili e le ho sempre affrontate con animo sereno, perché sapevo che sarei stato solo io a pagare, solo con la mia fede politica e con la mia coscienza.
Dovrò essere il tutore delle garanzie e dei diritti costituzionali dei cittadini. Dovrò difendere l’unità e l’indipendenza della nazione nel rispetto degli impegni internazionali e delle sue alleanze, liberamente contratte. Dobbiamo prepararci ad inserire sempre più l’Italia nella comunità più vasta, che è l’Europa, avviata alla sua unificazione con il Parlamento europeo, che l’anno prossimo sarà eletto a suffragio diretto.
L’Italia, a mio avviso, deve essere nel mondo portatrice di pace: si svuotino gli arsenali di guerra. Sorgente di vita per milioni di creature umane che lottano contro la fame. Il nostro popolo generoso si è sempre sentito fratello a tutti i popoli della terra. Questa la strada, la strada della pace che noi dobbiamo seguire".
Un presidente che sarebbe diventato il più accanito sostenitore delle battaglie contro la corruzione e l'illegalità, in difesa della democrazia e della repubblica parlamentare. In particolare per questi ultimi aspetti, viene in mente l'attuale Presidente Mattarella, così autorevole, amato e rispettato dalla gente, così lontano dalle beghe politiche e dagli intrighi di palazzo, così forte nel denunciare la corruzione e l'illegalità diffuse", conclude Losacco.