di Pierpaolo De Natale – Era il 25 maggio del 2015 quando Bartolo L’Abbate e Domingo Iudice hanno deciso di mettersi in gioco, scommettendo su un’idea di ristorazione originale e ancora sconosciuta in Puglia. In quel di Polignano a Mare nasceva Pescaria, grazie all'esperienza di Bartolo, titolare di una pescheria, e all'acuta intuizione di Domenico, titolare di un’agenzia di marketing.
In un caratteristico locale sito in via Roma ha preso vita il primo vero fast food di pesce italiano. All'interno di un ambiente curato nei minimi dettagli e avvolti da un’atmosfera che unisce storia e design moderno, si aprono le danze per la festa dei piaceri del palato.
Un menù ricco di varietà e qualità, che spazia dai panini di mare alle fritture di pesce, da gustosi piatti caldi a fresche tartare finemente preparate, tutto senza scordare il protagonista assoluto di Pescaria: il pesce della Terra di Puglia.
A circa un anno dall'inaugurazione, il Giornale di Puglia è andato a trovare gli ideatori di questa seducente cucina di pesce, sorta per le strade della città del mitico Domenico Modugno.
Dove nasce l'idea di incrociare street food e pesce fresco?
L'idea nasce da un incontro. Io e il socio Bartolo L'Abbate abbiamo lavorato, in un rapporto agenzia/cliente, per l'evento Mareviglioso. Bartolo, ad evento concluso, mi palesò la sua volontà di avviare un ristorante di pesce. Io lanciai l'idea di farlo in una maniera differente: metropolitana, autentica e inedita. Lui ne fu curioso. Mi chiese spiegazioni. Dopo qualche cena, abbiamo deciso di convenire a nozze e lanciare il nostro street food di pesce.
Avreste mai immaginato di riscuotere così tanto successo quando inauguraste Pescaria?
Sarei mendace se le dicessi di sì. Ci aspettavamo di essere esattamente dove siamo, nella mente dei consumatori. Volevamo essere un luogo differente, dove la qualità era il primo fattore di scelta. Un'esperienza culinaria nuda e cruda, che dal mare arriva alla Puglia strizzando l'occhio a contaminazioni da tutta l'Italia, l'Europa e il mondo. Un concetto senza troppi fronzoli ma con tanto, tanto gusto.
Non ci aspettavamo che fossero così tanti i consumatori che potessero apprezzare questo tipo di posizionamento. Ma è anche grazie a questo che l'entusiasmo è alle stelle e vogliamo migliorarci e perfezionarci ancora. È il modo migliore per dire grazie alla nostra clientela.
Consultando il vostro menù si scopre una vasta gamma di piatti fra cui scegliere, ma qual è il più gettonato?
Il panino al tonno dello chef Lucio Mele. Semplice, fresco, gustoso e appagante. È la metafora perfetta di Pescaria: una buona idea, un pesce eccezionale, una magistrale esecuzione. Questo trittico di valori noi cerchiamo di applicarlo a tutti i nostri piatti.
Dunque la buona riuscita di Pescaria è anche legata alla creatività e alla bravura di chi lavora in cucina.
Assolutamente sì, lo Chef Lucio Mele è un punto fermo della nostra cucina. A mio dire è un genio come pochi. Ed è anche tra i pochi chef affini al progetto di Pescaria. Parliamo di un pugliese di 34 anni che ha conquistato il BIB gourmand nel 2012.
Ha fatto quello che in pochi avrebbero fatto: ha accolto la sfida di Pescaria e ha messo tutta la sua sapienza all'interno del nostro concetto. Senza fronzoli, in modo autentico e con incredibile schiettezza. Il risultato? Giudicatelo voi.
Curiosando sulle vostre pagine social, si intravede un'imminente espansione del pesce pugliese. Dove arriverete?
Per adesso proviamo a spingerci a Milano: incrociamo le dita e lavoriamo per la prossima primavera. Ma non abbiamo mai fatto segreto del nostro progetto di espansione. Continuate a seguirci!