BARI - “Una mozione per chiedere un impegno della Giunta ad effettuare studi per potenziare il numero di centraline e aumentare i controlli ambientali sulle potenziali fonti inquinanti su tutto il territorio pugliese, al fine di individuare con maggiore precisione i determinanti e le cause delle sostanze ritenute potenzialmente nocive per la salute e l’ambiente”: è quanto richiesto dal consigliere regionale M5S Antonio Trevisi con una mozione depositata l’11 febbraio.
“Solo pochi giorni fa – dichiara il consigliere M5S - la maggioranza ed il governo hanno approvato un emendamento a firma del barlettano Filippo Caracciolo (PD) per lo stanziamento di ben 300.000€ per il monitoraggio ambientale nella sola città di Barletta. Auspichiamo pertanto che la giunta regionale non abbia difficoltà ad accogliere questa mozione che invece è fondamentale per tutelare la salute di tutti i cittadini pugliesi, soprattutto di quelli più seriamente a rischio che vivono nelle zone dove le centraline Arpa hanno rilevato numerosi sforamenti. Dobbiamo ricordare – prosegue Trevisi componente della commissione Ambiente - che stiamo parlando di inquinanti killer lenti e silenziosi costituiti da particelle talmente piccole da insinuarsi nei nostri polmoni fino ad accumularsi nel sangue e danneggiare irreparabilmente il nostro organismo. Le polveri sottili, inoltre, si depositano nel suolo agricolo e sul manto stradale quindi il traffico automobilistico, oltre ad essere una concausa di queste emissioni, le solleva inducendo i passanti a respirarle, danneggiandosi inconsapevolmente”
I dati provenienti dalle centraline pugliesi dell’Arpa, hanno infatti rilevato numerosi sforamenti negli ultimi mesi. Ad esempio nell’area di Monopoli i valori medi annuali del NO2 (Biossido di Azoto) pari a 48,9 μg/m3 risultano abbondantemente al di sopra la soglia di salvaguardia di 40 μg/m3 individuata dalle normative vigenti. Invece, nei comuni salentini di Arnesano e Campi Salentina, le centraline hanno registrato le più alte concentrazioni di particolato (Pm 10), oltre la soglia tollerata di 50 microgrammi per metro cubo al giorno, di tutta la regione.
“Ecco perché è necessario non solo agire – prosegue Trevisi - ma farlo in fretta attraverso un idoneo posizionamento delle centraline di rilevamento atmosferico configurate adeguatamente e regolari campionamenti periodici del suolo, del sottosuolo e delle acque di risulta degli impianti, nonché nelle falde acquifere sottostanti. Le istituzioni regionali devono assolutamente farsi carico con urgenza di questa preoccupante emergenza per preservare la salute dei cittadini, dal momento che come è noto l’inquinamento atmosferico è considerato una concausa importante nell'insorgenza di patologie tumorali. La Regione e il presidente Emiliano non stiano a guardare – conclude - questa non è una battaglia politica, qui c’è in gioco la vita di migliaia di pugliesi”.
“Solo pochi giorni fa – dichiara il consigliere M5S - la maggioranza ed il governo hanno approvato un emendamento a firma del barlettano Filippo Caracciolo (PD) per lo stanziamento di ben 300.000€ per il monitoraggio ambientale nella sola città di Barletta. Auspichiamo pertanto che la giunta regionale non abbia difficoltà ad accogliere questa mozione che invece è fondamentale per tutelare la salute di tutti i cittadini pugliesi, soprattutto di quelli più seriamente a rischio che vivono nelle zone dove le centraline Arpa hanno rilevato numerosi sforamenti. Dobbiamo ricordare – prosegue Trevisi componente della commissione Ambiente - che stiamo parlando di inquinanti killer lenti e silenziosi costituiti da particelle talmente piccole da insinuarsi nei nostri polmoni fino ad accumularsi nel sangue e danneggiare irreparabilmente il nostro organismo. Le polveri sottili, inoltre, si depositano nel suolo agricolo e sul manto stradale quindi il traffico automobilistico, oltre ad essere una concausa di queste emissioni, le solleva inducendo i passanti a respirarle, danneggiandosi inconsapevolmente”
I dati provenienti dalle centraline pugliesi dell’Arpa, hanno infatti rilevato numerosi sforamenti negli ultimi mesi. Ad esempio nell’area di Monopoli i valori medi annuali del NO2 (Biossido di Azoto) pari a 48,9 μg/m3 risultano abbondantemente al di sopra la soglia di salvaguardia di 40 μg/m3 individuata dalle normative vigenti. Invece, nei comuni salentini di Arnesano e Campi Salentina, le centraline hanno registrato le più alte concentrazioni di particolato (Pm 10), oltre la soglia tollerata di 50 microgrammi per metro cubo al giorno, di tutta la regione.
“Ecco perché è necessario non solo agire – prosegue Trevisi - ma farlo in fretta attraverso un idoneo posizionamento delle centraline di rilevamento atmosferico configurate adeguatamente e regolari campionamenti periodici del suolo, del sottosuolo e delle acque di risulta degli impianti, nonché nelle falde acquifere sottostanti. Le istituzioni regionali devono assolutamente farsi carico con urgenza di questa preoccupante emergenza per preservare la salute dei cittadini, dal momento che come è noto l’inquinamento atmosferico è considerato una concausa importante nell'insorgenza di patologie tumorali. La Regione e il presidente Emiliano non stiano a guardare – conclude - questa non è una battaglia politica, qui c’è in gioco la vita di migliaia di pugliesi”.