Psicosomatica, quando il corpo ci parla. Intervista alla psicologa


di Francesco Greco - A volte il corpo ci parla, dice cose che faremmo bene ad ascoltare. Manda segnali, ci offre segni che per il nostro bene dovremmo decodificare. La psicosomatica ci spiega che ogni sentimento espresso provoca un malessere: lo stomaco brucia quando la rabbia non può uscire, il nostro fisico ingrassa quando cresce l'insoddisfazione, il mal di testa si fa sentire quando i dubbi ci assalgono”.
 
Osserva la psicologa e psicoterapeuta Anna Colavita: “In ambito medico, oramai si ha una visione multifattoriale del concetto di malattia, in quanto nel processo che accompagna lo sviluppo di una patologia, concorrono molti fattori tra i quali quello psicologico. Si presume che quest’ultimo, a seconda della sua natura possa agire favorendo l’insorgere di una malattia, o al contrario aiutandone la guarigione”.      

Del legame tra mente e corpo parliamo con la dottoressa Colavita, psicologa-psicoterapeuta, analista transazionale (riceve a Presicce, Lecce, per appuntamento 339.14.24.153).

Domanda: Di cosa si occupa la psicosomatica?
Risposta: Si occupa della relazione tra disagio psicologico e disturbo somatico, ad esempio di come dalla rabbia inespressa si  può arrivare all’ulcera, la paura di relazionarsi e/o avere contatti fisici favorisce l’insorgere delle malattie della pelle (psoriasi, orticaria ecc.).

D. Qual è lo scopo dell’approccio psicosomatico? 
R. Di portare alla luce le cause psicologiche del malessere e di interpretare il linguaggio simbolico degli organi. Questo può avvenire imparando ad ascoltare il nostro corpo, che attraverso la malattia cerca di richiamare la nostra attenzione sulla sofferenza interiore alla quale non stiamo dando ascolto.

D. C’è una predisposizione a sviluppare un disturbo a livello somatico?
R. Le patologie psicosomatiche realizzano uno dei meccanismi di difesa più arcaici attraverso il quale si esprime il malessere psichico attraverso il corpo. In queste malattie le emozioni troppo dolorose, per poter essere vissute e sentite, trovano una via di scarico nel disturbo; il paziente psicosomatico difficilmente riferisce sentimenti quali rabbia, paura, delusione, scontentezza, insoddisfazione: tutte le sue capacità difensive mirano a tener lontani contenuti psichici inaccettabili. In questo senso, una persona incapace di accedere al suo mondo emotivo, potrebbe non percepire rabbia, frustrazione o stress per una difficile condizione lavorativa e neppure supporre un possibile collegamento tra la sua ulcera e le emozioni o i vissuti relativi al suo lavoro.

D. Ma quand’è che un disturbo è definito psicosomatico?
R. Dopo che il paziente è stato sottoposto a diversi esami clinici e di laboratorio, i risultati emersi rientrano nella norma, ma la patologia persiste, si presuppone che ad alimentare la malattia vi sia una causa psicologica.

D. Quali sono i disturbi  psicosomatici?
R. La psicosomatica ha rilevato un legame tra la patologia, ovvero l’organo o apparato colpito, e il malessere psichico ad esso correlato. I disturbi dell'apparato muscolo-scheletrico sono legati alla difficoltà "portare pesi", ovvero alla difficoltà a sopportare una situazione che per il soggetto a livello psichico risulta pesante, oppure alla “libertà di movimento” che rimanda a vissuti problematici legati all’indipendenza, all’autonomia.
Attraverso la pelle si manifestano problemi legati al contatto: un corpo coperto di pustole e screpolature è un buon deterrente al contatto fisico.
L'apparato respiratorio, ad esempio, attraverso l’asma, la fame d’aria, può raccontare dei problemi che si vivono nell'ambiente familiare o lavorativo, delle frustrazioni che vi si "respirano", legati al  bisogno metaforico di spazio e di "aria", di indipendenza o di autonomia.
L'apparato digerente rappresenta il nostro modo di "digerire" e "mandare giù" esperienze o situazioni esistenziali; la capacità di gestire la rabbia e l'aggressività, ad esempio, la rabbia repressa che si trasforma in ulcera.
L'apparato cardiocircolatorio esprime la capacità di gestione dei nostri affetti più profondi, degli istinti e delle emozioni, la capacità di dare e ricevere amore; di permettere la libera "circolazione" della gioia, delle passioni, dell'amore nella nostra vita.
L'apparato urinario può manifestare problemi legati  a conflitti interpersonali o a paure profonde; un esempio, il bisogno di urinare legato all’ansia; mentre l'apparato genitale esprime spesso conflitti legati alla sessualità, ai rapporti di coppia.
Il sistema immunitario, con infezioni, infiammazioni, può segnalare stati di "conflitto interiore" o il tentativo simbolico di "combattere" ambienti o situazioni vissuti come pericolosi o problematici.

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