BARI - Oggi durante la seduta congiunta fra la III e la VI commissione, si è svolta la discussione iniziale sul ddl reddito di dignità. Intervengono nel merito i consiglieri M5S membri delle suddette commissioni Gianluca Bozzetti, Mario Conca, Grazia Di Bari, e Marco Galante.
“Lo stesso assessore Negro, è intervenuto in rappresentanza del governo, confermando tutte le nostre perplessità, ovvero che non si può enfatizzare la portata di questo provvedimento che non risolve il problema della disoccupazione e che non deve essere considerato uno strumento di inclusione lavorativa. E come è possibile lavorare seriamente ad un provvedimento - proseguono i cinquestelle - se non si conosce neanche chiaramente il numero dei beneficiari: prima ne sono stati annunciati 60.000 poi sul DEFR ne sono stati individuati la metà, 30.000 nel triennio, e addirittura solo 7.000 nel 2016. Ma allora ci chiediamo e chiediamo per l’ennesima volta a questo governo: quando si inizierà a lavorare a provvedimenti seri senza continuare a varare provvedimenti spot solo per guadagnarci qualche titolo di giornale? Se non si possono risolvere i problemi si perde solo tempo, soldi pubblici e si illude la popolazione pugliese.
Non a caso ribadiamo da tempo che se l’obiettivo di Emiliano era quello di emulare il reddito di dignità del M5S purtroppo è ben lontano dal traguardo: il nostro reddito di cittadinanza è una vera e propria manovra economica con lo scopo di attuare l’inclusione sociale dei beneficiari, a cui viene data la possibilità di formarsi e di avere un lavoro. Ovviamente per il bene dei pugliesi - concludono - continueremo a lavorare per cercare di migliorare questo provvedimento, ci auguriamo solo che almeno questa volta la maggioranza di Emiliano non dica come al solito “no” a tutte le nostre proposte solo per seguire delle cieche strategie di partito che poco servono alla nostra Regione.”
“Lo stesso assessore Negro, è intervenuto in rappresentanza del governo, confermando tutte le nostre perplessità, ovvero che non si può enfatizzare la portata di questo provvedimento che non risolve il problema della disoccupazione e che non deve essere considerato uno strumento di inclusione lavorativa. E come è possibile lavorare seriamente ad un provvedimento - proseguono i cinquestelle - se non si conosce neanche chiaramente il numero dei beneficiari: prima ne sono stati annunciati 60.000 poi sul DEFR ne sono stati individuati la metà, 30.000 nel triennio, e addirittura solo 7.000 nel 2016. Ma allora ci chiediamo e chiediamo per l’ennesima volta a questo governo: quando si inizierà a lavorare a provvedimenti seri senza continuare a varare provvedimenti spot solo per guadagnarci qualche titolo di giornale? Se non si possono risolvere i problemi si perde solo tempo, soldi pubblici e si illude la popolazione pugliese.
Non a caso ribadiamo da tempo che se l’obiettivo di Emiliano era quello di emulare il reddito di dignità del M5S purtroppo è ben lontano dal traguardo: il nostro reddito di cittadinanza è una vera e propria manovra economica con lo scopo di attuare l’inclusione sociale dei beneficiari, a cui viene data la possibilità di formarsi e di avere un lavoro. Ovviamente per il bene dei pugliesi - concludono - continueremo a lavorare per cercare di migliorare questo provvedimento, ci auguriamo solo che almeno questa volta la maggioranza di Emiliano non dica come al solito “no” a tutte le nostre proposte solo per seguire delle cieche strategie di partito che poco servono alla nostra Regione.”