ROMA - Il caso Regeni potrebbe essere sollevato in incontri tra esponenti Usa e egiziani. A scriverlo il New York Times che ricorda come siano previsti in questi giorni una visita del ministro degli Esteri egiziano Shoukry a Washington, dove vedrà Kerry, e una missione al Cairo dell'incaricata del Dipartimento di Stato Usa per i diritti umani.
"E' probabile che si parli del caso - riporta il Nyt - visto da molti come un altro segnale allarmante di abusi da parte della forze di sicurezza in un Paese dove detenzioni arbitrarie e torture stanno diventando sempre più comuni".
Intanto i pm della Procura di Roma hanno ascoltato i genitori di Giulio Regeni, il giovane ricercatore ucciso in Egitto, ed anche alcuni suoi amici. Nel corso del colloquio con il pm Sergio Colaiocco, il padre e la madre del giovane avrebbero riferito che il figlio non aveva mai fatto cenno a rischi imminenti per la propria incolumità, ma che era consapevole di trovarsi in una realtà difficile dal punto vista politico soprattutto nei giorni in cui cadeva l'anniversario della rivoluzione di piazza Tahir.
IN 2MILA A FIACCOLATA - Circa duemila persone hanno partecipato ieri sera alla fiaccolata in memoria di Regeni a Fiumicello, in provincia di Udine. Il lungo corteo sotto una intensa pioggia è partito dal Municipio per raggiungere il vicino centro polifunzionale dove si terranno brevi interventi.
Al centro polifunzionale, frequentato anche da Giulio, nonostante la pioggia si sono alternati gli interventi del sindaco dei giovani - carica coperta fa Giulio quando aveva dodici anni - del parroco don Luigi Fontanot, che ha anche letto il messaggio dell'arcivescovo di Gorizia, Redaelli.
L'AUTOPSIA - L'esame autoptico sul corpo di Giulio Regeni - disposto dal pm Sergio Colaiocco titolare dell'indagine e al quale ha partecipato anche un consulente medico-legale nominato dalla famiglia del giovane - si è protratto fino a tarda sera ma i primi elementi sembrerebbero confermare quanto sospettato fin dall'inizio e, di fatto, escluderebbero definitivamente tutte le bugie raccontate finora: Giulio è morto per la frattura di una vertebra cervicale provocata da un violento colpo al collo o da una torsione indotta della testa oltre il punto di resistenza.
"E' probabile che si parli del caso - riporta il Nyt - visto da molti come un altro segnale allarmante di abusi da parte della forze di sicurezza in un Paese dove detenzioni arbitrarie e torture stanno diventando sempre più comuni".
Intanto i pm della Procura di Roma hanno ascoltato i genitori di Giulio Regeni, il giovane ricercatore ucciso in Egitto, ed anche alcuni suoi amici. Nel corso del colloquio con il pm Sergio Colaiocco, il padre e la madre del giovane avrebbero riferito che il figlio non aveva mai fatto cenno a rischi imminenti per la propria incolumità, ma che era consapevole di trovarsi in una realtà difficile dal punto vista politico soprattutto nei giorni in cui cadeva l'anniversario della rivoluzione di piazza Tahir.
IN 2MILA A FIACCOLATA - Circa duemila persone hanno partecipato ieri sera alla fiaccolata in memoria di Regeni a Fiumicello, in provincia di Udine. Il lungo corteo sotto una intensa pioggia è partito dal Municipio per raggiungere il vicino centro polifunzionale dove si terranno brevi interventi.
Al centro polifunzionale, frequentato anche da Giulio, nonostante la pioggia si sono alternati gli interventi del sindaco dei giovani - carica coperta fa Giulio quando aveva dodici anni - del parroco don Luigi Fontanot, che ha anche letto il messaggio dell'arcivescovo di Gorizia, Redaelli.
Sul suo corpo ci sono anche i segni di un violento pestaggio e numerose abrasioni e lesioni. Il cadavere è stato sottoposto ad una tac, ad un esame tossicologico e a radiografie. Durante l'autopsia sono stati raccolti numerosi reperti che saranno sottoposti ad analisi specifiche di laboratorio.
E' atterrato ieri, poco dopo le 13:40, all'aeroporto di Fiumicino l'aereo di linea della Egypt Air proveniente dal Cairo che ha riportato in Italia la salma del ricercatore universitario trovato morto tre giorni fa.
"A quanto risulta dalle cose che ho sentito sia dall'ambasciata sia dagli investigatori italiani che stano cominciando a lavorare con le autorità egiziane, siamo lontani dal dire che questi arresti abbiano risolto o chiarito cosa sia successo. Credo che siamo lontani dalla verità". Lo dice il ministro degli esteri, Paolo Gentiloni.
Intanto sono state invece rilasciate le due persone fermate nell'ambito delle indagini sull'uccisione del giovane, come riferiscono fonti della sicurezza al Cairo limitandosi a sottolineare che si trattava di "sospetti" nei confronti dei quali non è stata formalizzata alcuna accusa che giustificasse un arresto.
Il rapporto medico-legale egiziano, invece, "sarà completato in dieci giorni". Un rapporto preliminare è stato già rivelato da media locali: si parla di "contusioni su tutto il corpo, un taglio all'orecchio" (vengono utilizzati termini che lasciano intendere un pezzo di padiglione auricolare mancante), "tracce di sevizie, un'emorragia interna e una frattura del cranio che ha causato l'emorragia interna provocando la morte".
In merito alla tragica fine di Regeni "noi abbiamo un solo obiettivo: la verità. Stanno partendo squadre di investigatori italiani per collaborare con la polizia egiziana e sono convinto che al Sisi non si sottrarrà alla collaborazione e che i buoni rapporti con l'Egitto siano un fluidificante che aiutino nella ricerca della verità". Lo ha detto il ministro dell'interno Angelino Alfano, al programma Agorà su Raitre. "Tutte le procedure saranno attivate - ha aggiunto - perché la giustizia sia severa con i responsabili"
MARTEDI' I FUNERALI - Il pm Sergio Colaiocco ha firmato stamani il nullaosta per la restituzione ai familiari della salma di Giulio Regeni, il ricercatore universitario morto in Egitto dopo essere stato pestato selvaggiamente. Domani il cadavere del ventottenne lascerà l'istituto di Medicina legale La Sapienza e sarà trasferito in Friuli. Martedì ci sarà il funerale.
E' atterrato ieri, poco dopo le 13:40, all'aeroporto di Fiumicino l'aereo di linea della Egypt Air proveniente dal Cairo che ha riportato in Italia la salma del ricercatore universitario trovato morto tre giorni fa.
"A quanto risulta dalle cose che ho sentito sia dall'ambasciata sia dagli investigatori italiani che stano cominciando a lavorare con le autorità egiziane, siamo lontani dal dire che questi arresti abbiano risolto o chiarito cosa sia successo. Credo che siamo lontani dalla verità". Lo dice il ministro degli esteri, Paolo Gentiloni.
Intanto sono state invece rilasciate le due persone fermate nell'ambito delle indagini sull'uccisione del giovane, come riferiscono fonti della sicurezza al Cairo limitandosi a sottolineare che si trattava di "sospetti" nei confronti dei quali non è stata formalizzata alcuna accusa che giustificasse un arresto.
Il rapporto medico-legale egiziano, invece, "sarà completato in dieci giorni". Un rapporto preliminare è stato già rivelato da media locali: si parla di "contusioni su tutto il corpo, un taglio all'orecchio" (vengono utilizzati termini che lasciano intendere un pezzo di padiglione auricolare mancante), "tracce di sevizie, un'emorragia interna e una frattura del cranio che ha causato l'emorragia interna provocando la morte".
In merito alla tragica fine di Regeni "noi abbiamo un solo obiettivo: la verità. Stanno partendo squadre di investigatori italiani per collaborare con la polizia egiziana e sono convinto che al Sisi non si sottrarrà alla collaborazione e che i buoni rapporti con l'Egitto siano un fluidificante che aiutino nella ricerca della verità". Lo ha detto il ministro dell'interno Angelino Alfano, al programma Agorà su Raitre. "Tutte le procedure saranno attivate - ha aggiunto - perché la giustizia sia severa con i responsabili"
MARTEDI' I FUNERALI - Il pm Sergio Colaiocco ha firmato stamani il nullaosta per la restituzione ai familiari della salma di Giulio Regeni, il ricercatore universitario morto in Egitto dopo essere stato pestato selvaggiamente. Domani il cadavere del ventottenne lascerà l'istituto di Medicina legale La Sapienza e sarà trasferito in Friuli. Martedì ci sarà il funerale.