Roma, l’esilio di Totti dopo lo strappo con Spalletti: fine di un amore?

di Stella Dibenedetto - Difficile schierarsi nella crisi coniugale tra Totti e Luciano Spalletti. Quello che ha strappato in due il cuore dei tifosi romanisti assomiglia ad una discussione tra mamma e papà con i figli che devono scegliere da che parte stare. Stavolta, però, i tifosi hanno deciso di schierarsi omaggiando il capitano Francesco Totti nella serata del 5-0 sul Palermo. Uno strappo che, forse, sarà ricucito già nella giornata di oggi ma che sicuramente lascerà qualche strascico. Chi ha sbagliato e perché? Totti, Spalletti o entrambi?

Da una parte c'è un capitano, l'ottavo re di Roma che, dopo 23 anni di carriera in cui ha dato praticamente tutto alla sua squadra rinunciando anche a grandi occasioni per sè, si aspettava un minimo di riconoscenza e, dall'altra c'è un condottiero richiamato alla base per risollevare le sorti di una squadra spaesata nel tentativo di salvare una stagione. Un compito ingrato che costringe il tecnico a non guardare in faccia nessuno, a mettere il bene della squadra davanti a tutto pur trovandosi di fronte al più grande giocatore della storia di Roma.

Quello di Francesco Totti, tuttavia, è un disagio covato da settimane. Il capitano della Roma che ha affidato il suo sfogo alle telecamente della Rai capisce che, forse, dietro i gesti di Spalletti c'è molto altro ovvero la volontà di una società che non ha il coraggio di rimangiarsi la promessa di un rinnovo contrattuale e di metterlo dietro la scrivania prima del tempo. Spalletti, da parte sua, di fronte ad un'intervista in cui è stato bersagliato dal suo capitano, per dare un segnale a tutta la squadra non ha potuto fare altro che allontanare l'ottavo re di Roma dal suo castello e relegarlo in esilio dove, però, ha ricevuto l'affetto dei suoi sudditi a cui ha risposto con le lacrime agli occhi.

Uno strappo che, come ha detto Keita alla fine del primo tempo contro il Palermo, fa male sia a Totti che a Spalletti e che si cercherà di ricucire subito per il bene della Roma. Nel post partita, il tecnico toscano ha spiegato con calma, pacatezza dei toni e disponibilità la situazione lasciando le porte aperte a Francesco Totti che già oggi tornerà ad allenarsi.

"Francesco ha visto la partita qui allo stadio, è stato con noi negli spogliatoi e domani torna ad allenarsi. Quello di stamattina è stato solo un momento di rabbia di malessere che è comprensibile, il giocatore si sente ancora un giocatore e vuole far quello. Se c'è stato tanto rumore per nulla? Beh, se lo fa il più grande giocatore del dopoguerra, succede questo...", ha dichiarato Spalletti al termina del successo sul Palermo. Il tecnico, poi, ha spiegato cos'è realmente successo con il suo capitano.

"E' successo che, in base a quello che era venuto fuori dalle sue dichiarazioni, dappertutto si parlava di questa situazione. Io il giorno prima li avevo pregati di mettere alle spalle la Champions e riordinare le idee per una gara che sembrava facile. Ho chiesto concentrazione, un aiuto. Poi viene fuori questa situazione che depista l'interesse della squadra, ci sono ruoli e devi avere a che fare con tutti e non un solo calciatore. Dovevo per forza mettere ordine alla reazione a caldo di Francesco. Perché è vero che lui è un grande campione e che merita rispetto, ma il rispetto lo devo anche a tutti gli altri, altrimenti quando uno vuole convoca una conferenza stampa e si mette a parlare, che modo è... Ho avvertito la società dopo che ho preso questa decisione - prosegue Spalletti -, c'è stato grande dispiacere, non volevo ma il mio ruolo è questo, dobbiamo dare dei segnali alla squadra, la società mi ha chiamato perché la situazione non andava e devo stare attento a quello che faccio, forse era un po' nervoso e qualcosa ha detto. Quando è nervoso i missili gli partono... Mi dispiace, non voglio alcun duello con nessuno, voglio solo che la Roma faccia risultato".

E ora, tutti i tifoi si aspettano una stretta di mano e un abbraccio perchè i litigi capitano anche nelle migliori storie d'amore ma solo gli uomini intelligenti sanno chiedere scusa, fare un passo indietro e ricominciare.

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