BARI - “Grazie alle nostre incessanti richieste di risposte dalla giunta in merito alla questione ASECO, presto otterremo una relazione dell’Arpa Puglia contenente i dati, le analisi ed i rilievi effettuati negli anni, necessari a chiarire una volta per tutte la situazione” lo annunciano il consigliere regionale M5S ginosino Marco Galante e i due consiglieri M5S membri della commissione Ambiente, Antonio Trevisi e Cristian Casili che avevano depositato una interrogazione in merito a cui finalmente hanno oggi ottenuto risposta. Nonostante l’indagine da parte della DDA di Lecce avesse ipotizzano reati in capo ad ASECO di traffico illecito e gestione illecita di rifiuti ed un pericolo per la salute pubblica sottolineato anche dal Ministro Galletti, il Presidente Emiliano nel luglio 2015 aveva autorizzato il trattamento di ulteriori 19000 tonnellate di rifiuti organici negli stabilimenti Aseco di Marina di Ginosa.
“L’altra buona notizia - proseguono i cinquestelle - è che gli uffici hanno già attivato gli strumenti necessari a tutelare la salute pubblica tramite una determina dirigenziale dello scorso 27 gennaio che, rilasciando l'AIA per l'installazione del compostaggio, obbliga l'impianto ad adeguarsi alle migliori tecnologie disponibili: tra le prescrizioni c'è anche l'obbligo di provvedere alla chiusura delle aree dedicate alla maturazione del compost ed alla vagliatura e raffinazione dei materiali. Questi interventi da realizzarsi entro 4 mesi abbatteranno notevolmente sia le emissioni odorigene che quelle acustiche. - e concludono - Abbiamo finalmente acceso un faro su una questione rimasta per troppi anni senza risposte, ma è solo l’inizio, continueremo a vigilare”.
“L’altra buona notizia - proseguono i cinquestelle - è che gli uffici hanno già attivato gli strumenti necessari a tutelare la salute pubblica tramite una determina dirigenziale dello scorso 27 gennaio che, rilasciando l'AIA per l'installazione del compostaggio, obbliga l'impianto ad adeguarsi alle migliori tecnologie disponibili: tra le prescrizioni c'è anche l'obbligo di provvedere alla chiusura delle aree dedicate alla maturazione del compost ed alla vagliatura e raffinazione dei materiali. Questi interventi da realizzarsi entro 4 mesi abbatteranno notevolmente sia le emissioni odorigene che quelle acustiche. - e concludono - Abbiamo finalmente acceso un faro su una questione rimasta per troppi anni senza risposte, ma è solo l’inizio, continueremo a vigilare”.