BARLETTA - Un doppio appello. Al mondo agricolo a saper sfruttare i finanziamenti del prossimo Piano di Sviluppo Rurale per potenziare la redditività puntando sulle tecnologie innovative e la creazione di Organizzazioni di Produttori per avere peso sui canali commerciali. Alle istituzioni a risolvere il problema irriguo con un unico, efficace servizio regionale e ad affrontare in modo diverso la piaga del caporalato e del lavoro nero legando incentivi fiscali e finanziari alla rete del lavoro agricolo di qualità che attesta e premia le aziende in regola.
Questo il messaggio lanciato dal Congresso Regionale della Copagri Puglia svoltosi a Barletta che ha riconfermato presidente per i prossimi quattro anni Tommaso Battista. Nel documento congressuale la denuncia di forti dubbi sulla gestione dell’Arif: “Non si ripristinano le condotte irrigue ferme ai primi anni ’90 ma si sono spesi solo nel 2015 50 milioni di euro per assumere, attraverso agenzie interinali bypassando le norme di legge, personale che non serve in quanto il numero dei dipendenti è abbondantemente sufficiente a garantire il servizio”.
Inoltre – ha segnalato nella sua relazione il Presidente Copagri Puglia Tommaso Battista – “gli agricoltori sono costretti a provvedere a proprie spese alle riparazioni dei danni alle condotte in prossimità dei loro terreni compensando le spese sostenute non pagando l’acqua ricevuta per uguale importo”.
Nel corso del dibattito sono state sottolineate le battaglie condotte dal sindacato su Imu, carburante, sicurezza per l’emergenza furti nelle campagne, la piaga della Xylella e la richiesta di risarcimenti per i produttori di barbatelle. Ai lavori è intervenuto il commissario unico dei Consorzi di Bonifica Gabriele Papa Pagliardini che ha ribaltato la logica della sospensione del pagamento dei tributi affermando come senza entrate finanziarie gli enti non possano garantire gli interventi di manutenzione ed è già a rischio la prossima stagione irrigua.
Il congresso è stato concluso dal presidente nazionale della Copagri Franco Verrascina che ha accusato l’Unione Europea di “pretendere da una parte l’abbattimento di piante che rappresentano un patrimonio dell’olivicoltura pugliese e nazionale e dall’altra di autorizzare un import massiccio di olio tunisino. Non possono essere solo agli agricoltori a pagare il conto di ragioni pur comprensibili”, ha concluso Verrascina. In Puglia la Confederazione dei Produttori Agricoli conta 41.110 tesserati e segue circa 70 mila imprese per i fascicoli Agea. Al termine dei lavori gli 83 delegati hanno eletto i nuovi organismi dirigenti della Confederazione e i 42 rappresentanti pugliesi al congresso nazionale della Copagri che si terrà in aprile a Bari.
Questo il messaggio lanciato dal Congresso Regionale della Copagri Puglia svoltosi a Barletta che ha riconfermato presidente per i prossimi quattro anni Tommaso Battista. Nel documento congressuale la denuncia di forti dubbi sulla gestione dell’Arif: “Non si ripristinano le condotte irrigue ferme ai primi anni ’90 ma si sono spesi solo nel 2015 50 milioni di euro per assumere, attraverso agenzie interinali bypassando le norme di legge, personale che non serve in quanto il numero dei dipendenti è abbondantemente sufficiente a garantire il servizio”.
Inoltre – ha segnalato nella sua relazione il Presidente Copagri Puglia Tommaso Battista – “gli agricoltori sono costretti a provvedere a proprie spese alle riparazioni dei danni alle condotte in prossimità dei loro terreni compensando le spese sostenute non pagando l’acqua ricevuta per uguale importo”.
Nel corso del dibattito sono state sottolineate le battaglie condotte dal sindacato su Imu, carburante, sicurezza per l’emergenza furti nelle campagne, la piaga della Xylella e la richiesta di risarcimenti per i produttori di barbatelle. Ai lavori è intervenuto il commissario unico dei Consorzi di Bonifica Gabriele Papa Pagliardini che ha ribaltato la logica della sospensione del pagamento dei tributi affermando come senza entrate finanziarie gli enti non possano garantire gli interventi di manutenzione ed è già a rischio la prossima stagione irrigua.
Il congresso è stato concluso dal presidente nazionale della Copagri Franco Verrascina che ha accusato l’Unione Europea di “pretendere da una parte l’abbattimento di piante che rappresentano un patrimonio dell’olivicoltura pugliese e nazionale e dall’altra di autorizzare un import massiccio di olio tunisino. Non possono essere solo agli agricoltori a pagare il conto di ragioni pur comprensibili”, ha concluso Verrascina. In Puglia la Confederazione dei Produttori Agricoli conta 41.110 tesserati e segue circa 70 mila imprese per i fascicoli Agea. Al termine dei lavori gli 83 delegati hanno eletto i nuovi organismi dirigenti della Confederazione e i 42 rappresentanti pugliesi al congresso nazionale della Copagri che si terrà in aprile a Bari.