BARI - E’ stato firmato oggi, dalle parti sociali, datoriali e istituzionali, alla presenza dei rappresentanti del Comune di Bari, presso gli uffici della Città Metropolitana di Bari l’accordo per la mobilità del personale in esubero della Bridgestone. Per la Regione Puglia, ha firmato l’assessore al Lavoro, Sebastiano Leo.
Come si ricorderà, la fabbrica del gruppo multinazionale giapponese della zona industriale di Bari era a rischio chiusura e una serie di piani di rientro hanno consentito di salvaguardare la produzione e gran parte dell’occupazione.
311 già i lavoratori usciti volontariamente e con vari accordi sindacali si è già stabilita una diminuzione dei salari e il mutamento dell’organizzazione del lavoro.
Il numero degli esuberi - con l’accordo di oggi - è passato da 66 a 54. Gli esuberi potrebbero ulteriormente ridursi a 45, se 9 lavoratori dotati di qualifiche superiori scegliessero di passare alla mansione di operai semplici, rimanendo dipendenti dell’azienda.
La Bridgestone selezionerà il personale in esubero tenendo conto in egual misura dei carichi familiari e dell’anzianità aziendale.
A chi accetterà di non impugnare il licenziamento, l’azienda verserà 65mila euro. A chi accetterà di non impugnare il licenziamento e di avvalersi dell’opzione di assistenza alla ricollocazione supportata dalla Regione Puglia, l’azienda verserà 50mila euro. I restanti 15mila saranno versanti dall’azienda all’eventuale datore di lavoro terzo che assuma il lavoratore entro 12 mesi dall’entrata in mobilità. Nel caso l’assunzione da parte di terzi non avvenga entro i 12 mesi dalla messa in mobilità, i 15mila euro saranno versati direttamente al lavoratore.
“La speranza è che nei prossimi mesi – ha spiegato l’assessore Leo – in questa come in altre aziende in crisi dove si sono raggiunti difficili accordi, il miglioramento della situazione economica del Paese possa permettere l’aumento della produzione e il riassorbimento degli esuberi.
Raggiunto comunque il risultato di aver mantenuto a Bari una grande realtà industriale inserita nel distretto dell’autoveicolo che vede presenti nell’area industriale del capoluogo altri stabilimenti all’avanguardia”.
Come si ricorderà, la fabbrica del gruppo multinazionale giapponese della zona industriale di Bari era a rischio chiusura e una serie di piani di rientro hanno consentito di salvaguardare la produzione e gran parte dell’occupazione.
311 già i lavoratori usciti volontariamente e con vari accordi sindacali si è già stabilita una diminuzione dei salari e il mutamento dell’organizzazione del lavoro.
Il numero degli esuberi - con l’accordo di oggi - è passato da 66 a 54. Gli esuberi potrebbero ulteriormente ridursi a 45, se 9 lavoratori dotati di qualifiche superiori scegliessero di passare alla mansione di operai semplici, rimanendo dipendenti dell’azienda.
La Bridgestone selezionerà il personale in esubero tenendo conto in egual misura dei carichi familiari e dell’anzianità aziendale.
A chi accetterà di non impugnare il licenziamento, l’azienda verserà 65mila euro. A chi accetterà di non impugnare il licenziamento e di avvalersi dell’opzione di assistenza alla ricollocazione supportata dalla Regione Puglia, l’azienda verserà 50mila euro. I restanti 15mila saranno versanti dall’azienda all’eventuale datore di lavoro terzo che assuma il lavoratore entro 12 mesi dall’entrata in mobilità. Nel caso l’assunzione da parte di terzi non avvenga entro i 12 mesi dalla messa in mobilità, i 15mila euro saranno versati direttamente al lavoratore.
“La speranza è che nei prossimi mesi – ha spiegato l’assessore Leo – in questa come in altre aziende in crisi dove si sono raggiunti difficili accordi, il miglioramento della situazione economica del Paese possa permettere l’aumento della produzione e il riassorbimento degli esuberi.
Raggiunto comunque il risultato di aver mantenuto a Bari una grande realtà industriale inserita nel distretto dell’autoveicolo che vede presenti nell’area industriale del capoluogo altri stabilimenti all’avanguardia”.