Bruxelles: è ancora caccia all’uomo col cappello, kamikaze passò in Italia nel 2015

ROMA - E' caccia all'uomo dopo gli attacchi terroristici di Bruxelles: Faycal Cheffou, il reporter che si pensava fosse l'uomo con il cappello all'aeroporto di Zaventem, è stato rilasciato per "mancanza di prove" anche se resta accusato di "terrorismo". Non è lui, dunque, il terzo attentatore ripreso dalle telecamere dello scalo.

Si aggrava intanto il bilancio dei tragici attentati di martedì scorso: altri quattro feriti sono morti negli ospedali di Bruxelles, il totale è di 35 vittime - ma in ospedale ci sono ancora 96 feriti, di cui 55 in terapia intensiva -. Finora identificati 28 corpi. Intanto la procura belga ha confermato gli arresti per altri tre terroristi. Si tratta di Yassine A., Mohamed B. e Aboubaker O., arrestati nei raid di giovedì scorso a Bruxelles e ad Anversa.

L'attentatore suicida Khalid El Bakraoui, che si è fatto esplodere nella metropolitana di Maelbeek, sarebbe transitato in Italia lo scorso anno, diretto verso la Grecia. E scontri tra polizia e hooligan di estrema destra si sono verificati ieri in piazza a Bruxelles, al memoriale delle vittime degli attentati: una decina di fermi.

Il Belgio chiederà l'estradizione dell'algerino arrestato a Salerno: è in isolamento e non risponde ai giudici. A Rotterdam è stato arrestato un sospetto terrorista francese: preparava un attentato, secondo gli inquirenti olandesi.

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