CORATO - Dopo quasi cento anni, tornano le marionette al Teatro Comunale di Corato. Sabato, 19 marzo, alle 20 (sipario 20.30), l’associazione Cicres e il Gruppo teatrale Arca portano in scena il Guerin Meschino di Aldo Mosca. Lo spettacolo, in due atti, è liberamente tratto dall’omonima opera di Andrea da Barberino, a metà strada fra la favola e il romano cavalleresco.
Il testo – il cui adattamento teatrale è a firma dello stesso Mosca, autore delle marionette – narra di Guerino, “un principe schiavo alla ricerca delle sue origini tra Oriente e Occidente”. Figlio di Milone – principe di Taranto e fratello del Re di Puglia – e della regina di Albania, Fenisia, subito dopo la nascita Guerino fu affidato a una balia. Da qui, la storia, così come riadattata da Aldo Mosca, si snoda sullo sfondo di un conflitto etnico-religioso, “che in realtà – dice l’autore – nasconde solo una sete di potere”. La vicenda di Guerino, ambientata nel I secolo dopo Cristo, si impone ancora oggi per la sua struggente attualità , alla luce delle cronache internazionali.
L’appuntamento, patrocinato dal comune e in collaborazione con Rete Attiva, chiude una ricca iniziativa volta al recupero della memoria del teatro delle marionette e dei luoghi che l’hanno ospitato a Corato, con particolare riferimento al leggendario teatro dei pupi della famiglia Immesi. Il ricavato sarà devoluto a favore della sezione coratina dell’Ant (l’Associazione nazionale tumori) e del “Centro aperto Diamoci una mano”.
Il testo – il cui adattamento teatrale è a firma dello stesso Mosca, autore delle marionette – narra di Guerino, “un principe schiavo alla ricerca delle sue origini tra Oriente e Occidente”. Figlio di Milone – principe di Taranto e fratello del Re di Puglia – e della regina di Albania, Fenisia, subito dopo la nascita Guerino fu affidato a una balia. Da qui, la storia, così come riadattata da Aldo Mosca, si snoda sullo sfondo di un conflitto etnico-religioso, “che in realtà – dice l’autore – nasconde solo una sete di potere”. La vicenda di Guerino, ambientata nel I secolo dopo Cristo, si impone ancora oggi per la sua struggente attualità , alla luce delle cronache internazionali.
L’appuntamento, patrocinato dal comune e in collaborazione con Rete Attiva, chiude una ricca iniziativa volta al recupero della memoria del teatro delle marionette e dei luoghi che l’hanno ospitato a Corato, con particolare riferimento al leggendario teatro dei pupi della famiglia Immesi. Il ricavato sarà devoluto a favore della sezione coratina dell’Ant (l’Associazione nazionale tumori) e del “Centro aperto Diamoci una mano”.